Il contributo ha ad oggetto il commento della pronuncia della Corte di cassazione, III sez., 25 febbraio 2016, n. 48569 con cui la S.C. rimedita in maniera radicale il concetto di interesse ad impugnare, superando l’impostazione propria dei precedenti arresti. In un’ottica di spiccato individualismo processuale, ben può ammettersi una impugnazione volta ad ottenere la eliminazione di un beneficio come quello della so- spensione condizionale della pena, ove lo stesso, non richiesto, sia idoneo a determinare un pregiudizio nella sfera giuridica dell’interessato, pregiudizio che può anche consistere – e qui sta il profilo di novità della sentenza in commento – nella limitazione della possibilità futura di fruire del beneficio.
L’interesse ad impugnare la sospensione condizionale disposta d’ufficio: un illuminato arresto della Corte
Gaspare Dalia
2017
Abstract
Il contributo ha ad oggetto il commento della pronuncia della Corte di cassazione, III sez., 25 febbraio 2016, n. 48569 con cui la S.C. rimedita in maniera radicale il concetto di interesse ad impugnare, superando l’impostazione propria dei precedenti arresti. In un’ottica di spiccato individualismo processuale, ben può ammettersi una impugnazione volta ad ottenere la eliminazione di un beneficio come quello della so- spensione condizionale della pena, ove lo stesso, non richiesto, sia idoneo a determinare un pregiudizio nella sfera giuridica dell’interessato, pregiudizio che può anche consistere – e qui sta il profilo di novità della sentenza in commento – nella limitazione della possibilità futura di fruire del beneficio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.