Il nostro contributo vuole descrivere le differenze prestazionali -tra studenti DSA e normotipici- riscontrate alle prove di Dettato di Parole (in condizione Normale e in Soppressione) contenute nella Nuova Batteria per studenti universitari e adulti. Nello specifico dal confronto della performance di 20 studenti universitari DSA con 20 studenti senza DSA è emerso quanto segue: nella prova DETTATO DI PAROLE-N i soggetti con DSA compiono in media 6.47 errori a fronte di una media di 1.98 errori su cui si attesta il gruppo dei normotipici (anche in linea i dati nazionali, M 1.75; DS 2.26). Alla prova di DETATTO DI PAROLE –S la discrepanza aumenta notevolmente: la media degli errori commessi dai DSA è pari a 23.14; quella dei non DSA a 5.89 (M 5.39; DS 4.95). I risultati delle prove effettuate in condizione di soppressione ricalcano quelli ottenuti in precedenti studi (ad es., Martino et al., 2011), confermando l’importante capacità discriminativa della condizione di soppressione articolatoria, nonché il suo notevole valore diagnostico.

La nuova Batteria per studenti universitari e adulti: la performance alle prove di Dettato-N e Dettato-S di studenti DSA e studenti normotipici.

Savarese G.;D'Elia D.
2018-01-01

Abstract

Il nostro contributo vuole descrivere le differenze prestazionali -tra studenti DSA e normotipici- riscontrate alle prove di Dettato di Parole (in condizione Normale e in Soppressione) contenute nella Nuova Batteria per studenti universitari e adulti. Nello specifico dal confronto della performance di 20 studenti universitari DSA con 20 studenti senza DSA è emerso quanto segue: nella prova DETTATO DI PAROLE-N i soggetti con DSA compiono in media 6.47 errori a fronte di una media di 1.98 errori su cui si attesta il gruppo dei normotipici (anche in linea i dati nazionali, M 1.75; DS 2.26). Alla prova di DETATTO DI PAROLE –S la discrepanza aumenta notevolmente: la media degli errori commessi dai DSA è pari a 23.14; quella dei non DSA a 5.89 (M 5.39; DS 4.95). I risultati delle prove effettuate in condizione di soppressione ricalcano quelli ottenuti in precedenti studi (ad es., Martino et al., 2011), confermando l’importante capacità discriminativa della condizione di soppressione articolatoria, nonché il suo notevole valore diagnostico.
2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4716393
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