Il lavoro muove dalla consapevolezza di come l’indiscutibile emersione del momento patrimoniale in un settore estremamente delicato, quale quello della tutela della persona umana e degli interessi ad essa strettamente collegati, abbia segnato la crisi irreversibile di ogni approccio tradizionale alle problematiche concernenti gli accordi ad essi relativi. Si schiudono, dunque, nuove ed avvincenti prospettive di indagine tese a dimostrare non soltanto che le sfere della patrimonialità e della personalità non sono piú in antitesi e neppure scarsamente comunicanti fra di loro ma anche la necessità di evitare ricostruzioni improntate su schemi legati alla categoria dell’avere e/o ad un modello di tipo, per così dire, proprietario. Fondamentale appare, inoltre, il forte impatto del principio di solidarietà costituzionale ed, in particolare, del valore della dignità umana su ognuno dei diversi tipi di atti configurabili in materia nonché il differente modo di operare dei summenzionati principi a seconda delle peculiarità della singola ipotesi. Benché tutti relativi a beni di stretta inerenza alla persona umana, è infatti doveroso differenziare in modo adeguato il “consenso informato”, che costituisce efficace sintesi tra “due diritti fondamentali della persona: quello all’autodeterminazione e quello alla salute”, dagli accordi concernenti beni, quali l’immagine, il nome, i dati personali, punto di riferimento indiscusso di non pochi profili legati all’«essere» (reputazione, riservatezza, identità personale etc.) ma pur sempre inseriti, a differenza del bene salute, in dinamiche logiche di mercato. Nell’ambito di una sempre più decisa riconsiderazione delle tradizionali connotazioni dell’indisponibilità, imprescrittibilità ed intrasmissibilità, i tempi appaiono maturi per riconoscere come il potere di disposizione finisca per atteggiarsi in maniera affatto particolare a seconda del bene coinvolto, condizionando non poco la riflessione sulla funzione e sulla struttura degli atti destinati ad incidere su interessi differenti ma pur sempre collegati alla persona.

Situazioni esistenziali ed autodeterminazione della persona

URCIUOLI, Maria Antonietta
2018-01-01

Abstract

Il lavoro muove dalla consapevolezza di come l’indiscutibile emersione del momento patrimoniale in un settore estremamente delicato, quale quello della tutela della persona umana e degli interessi ad essa strettamente collegati, abbia segnato la crisi irreversibile di ogni approccio tradizionale alle problematiche concernenti gli accordi ad essi relativi. Si schiudono, dunque, nuove ed avvincenti prospettive di indagine tese a dimostrare non soltanto che le sfere della patrimonialità e della personalità non sono piú in antitesi e neppure scarsamente comunicanti fra di loro ma anche la necessità di evitare ricostruzioni improntate su schemi legati alla categoria dell’avere e/o ad un modello di tipo, per così dire, proprietario. Fondamentale appare, inoltre, il forte impatto del principio di solidarietà costituzionale ed, in particolare, del valore della dignità umana su ognuno dei diversi tipi di atti configurabili in materia nonché il differente modo di operare dei summenzionati principi a seconda delle peculiarità della singola ipotesi. Benché tutti relativi a beni di stretta inerenza alla persona umana, è infatti doveroso differenziare in modo adeguato il “consenso informato”, che costituisce efficace sintesi tra “due diritti fondamentali della persona: quello all’autodeterminazione e quello alla salute”, dagli accordi concernenti beni, quali l’immagine, il nome, i dati personali, punto di riferimento indiscusso di non pochi profili legati all’«essere» (reputazione, riservatezza, identità personale etc.) ma pur sempre inseriti, a differenza del bene salute, in dinamiche logiche di mercato. Nell’ambito di una sempre più decisa riconsiderazione delle tradizionali connotazioni dell’indisponibilità, imprescrittibilità ed intrasmissibilità, i tempi appaiono maturi per riconoscere come il potere di disposizione finisca per atteggiarsi in maniera affatto particolare a seconda del bene coinvolto, condizionando non poco la riflessione sulla funzione e sulla struttura degli atti destinati ad incidere su interessi differenti ma pur sempre collegati alla persona.
2018
978-88-495-3294-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4717680
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