«Ci sono tanti modi per raccontare una città medievale» e per Salerno la prospettiva della storia dell’arte è imprescindibile per ricostruirne il panorama monumentale e vivacissimo che, dalla cappella palatina di Arechi II a dopo la costruzione della magnificente cattedrale normanna, si arricchisce e si trasforma facendo della materia e della memoria le sue due componenti nodali. Questo libro ruota attorno a uno snodo essenziale ovvero la conquista della opulenta Salernum nel 1076 da parte di Roberto il Guiscardo, che porta con sé nuove modalità di espressione e di affermazione all’interno dello spazio urbano. La ricostruzione dei processi di committenza artistica e architettonica tra età longobarda e normanna permette di riconoscere una vera e propria città palinsesto, in cui la persistenza del riuso di materiali antichi, quali segni di prestigio e di legittimazione, e le pratiche devozionali, che giustificano la configurazione e la funzionalità di opere ed edifici, sono i veri segni dell’appropriazione e della caratterizzazione degli spazi privati e pubblici da parte dei committenti. Salerno, divenendo “di Roberto il Guiscardo”, muta, assume un aspetto monumentale e si proietta verso il futuro: laboratorio collaudato di convivenza sociale ed etnica, di sperimentazione architettonica e di produzione artistica, è centro esemplare – e per alcuni aspetti paradigmatico – per le successive imprese normanne in tutto il Meridione, prima e irrinunciabile tappa nel percorso che porterà al Regno di Sicilia.
Palinsesto e paradigma. La metamorfosi monumentale nella Salerno di Roberto il Guiscardo
Maddalena Vaccaro
2018
Abstract
«Ci sono tanti modi per raccontare una città medievale» e per Salerno la prospettiva della storia dell’arte è imprescindibile per ricostruirne il panorama monumentale e vivacissimo che, dalla cappella palatina di Arechi II a dopo la costruzione della magnificente cattedrale normanna, si arricchisce e si trasforma facendo della materia e della memoria le sue due componenti nodali. Questo libro ruota attorno a uno snodo essenziale ovvero la conquista della opulenta Salernum nel 1076 da parte di Roberto il Guiscardo, che porta con sé nuove modalità di espressione e di affermazione all’interno dello spazio urbano. La ricostruzione dei processi di committenza artistica e architettonica tra età longobarda e normanna permette di riconoscere una vera e propria città palinsesto, in cui la persistenza del riuso di materiali antichi, quali segni di prestigio e di legittimazione, e le pratiche devozionali, che giustificano la configurazione e la funzionalità di opere ed edifici, sono i veri segni dell’appropriazione e della caratterizzazione degli spazi privati e pubblici da parte dei committenti. Salerno, divenendo “di Roberto il Guiscardo”, muta, assume un aspetto monumentale e si proietta verso il futuro: laboratorio collaudato di convivenza sociale ed etnica, di sperimentazione architettonica e di produzione artistica, è centro esemplare – e per alcuni aspetti paradigmatico – per le successive imprese normanne in tutto il Meridione, prima e irrinunciabile tappa nel percorso che porterà al Regno di Sicilia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
5442_Vaccaro_Salerno RID OK.pdf
non disponibili
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
10.06 MB
Formato
Adobe PDF
|
10.06 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.