Il saggio affronta una delle inedite questioni poste dal neurodiritto, vale a dire la possibilità che dipendenti della P.A. o candidati ai relativi concorsi d’accesso ricorrano a potenzianti cognitivi di tipo farmacologico (cognitive enhancers), al fine di accrescere le capacità e le attitudini più funzionali allo svolgimento delle correlate attività. Alla luce delle più recenti riforme della P.A., vengono affrontate, in particolare, le ricadute che tale fenomeno può avere su principi e diritti di rango costituzionale, riguardanti sia l’individuo – in ispecie, salute, autodeterminazione ed uguaglianza –, sia l’organizzazione – buon andamento della Pubblica amministrazione.

Enhancement e P.A.

Rosanna Fattibene
2019-01-01

Abstract

Il saggio affronta una delle inedite questioni poste dal neurodiritto, vale a dire la possibilità che dipendenti della P.A. o candidati ai relativi concorsi d’accesso ricorrano a potenzianti cognitivi di tipo farmacologico (cognitive enhancers), al fine di accrescere le capacità e le attitudini più funzionali allo svolgimento delle correlate attività. Alla luce delle più recenti riforme della P.A., vengono affrontate, in particolare, le ricadute che tale fenomeno può avere su principi e diritti di rango costituzionale, riguardanti sia l’individuo – in ispecie, salute, autodeterminazione ed uguaglianza –, sia l’organizzazione – buon andamento della Pubblica amministrazione.
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