Non c’è dubbio che la storiografia abbia mostrato in tutta la sua complessità i meccanismi e la struttura dell’annona nel Regno di Napoli, un sistema basato sul difficile compromesso tra esigenze pubbliche e private, un delicato equilibrio costruito nel tempo, che al contempo ne rappresenta la forza e la debolezza. Un compromesso che non è appannaggio del solo sistema napoletano ma che, anzi, rappresenta la caratteristica più evidente dei sistemi annonari italiani, sistemi che basano la propria esistenza su una politica di approvvigionamento che non sa e/o non può prescindere dalla presenza delle elités proprietarie al contempo soggetto e oggetto di quelle politiche. Il saggio rompe una serie di consolidate vulgate storiografiche, a partire dalla scelta della cronologia, che contro una tradizione che ha privilegiato o la prima età moderna (e la formazione del sistema annonario napoletano) o l’ultimo periodo quando - a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, anche a Napoli, come in tutta Europa - si assiste ad un attacco frontale alle annone – analizza gli anni che vanno dalla restaurazione monarchica che segue la Rivoluzione di Masaniello (1650) alla fine del dominio spagnolo e l’avvento della dinastia dei Borbone (1734).
«Il maggior scopo è defender la testa, che è Napoli». Note sull’annona a Napoli nella seconda metà del XVII secolo
Stefano d'Atri
2019
Abstract
Non c’è dubbio che la storiografia abbia mostrato in tutta la sua complessità i meccanismi e la struttura dell’annona nel Regno di Napoli, un sistema basato sul difficile compromesso tra esigenze pubbliche e private, un delicato equilibrio costruito nel tempo, che al contempo ne rappresenta la forza e la debolezza. Un compromesso che non è appannaggio del solo sistema napoletano ma che, anzi, rappresenta la caratteristica più evidente dei sistemi annonari italiani, sistemi che basano la propria esistenza su una politica di approvvigionamento che non sa e/o non può prescindere dalla presenza delle elités proprietarie al contempo soggetto e oggetto di quelle politiche. Il saggio rompe una serie di consolidate vulgate storiografiche, a partire dalla scelta della cronologia, che contro una tradizione che ha privilegiato o la prima età moderna (e la formazione del sistema annonario napoletano) o l’ultimo periodo quando - a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, anche a Napoli, come in tutta Europa - si assiste ad un attacco frontale alle annone – analizza gli anni che vanno dalla restaurazione monarchica che segue la Rivoluzione di Masaniello (1650) alla fine del dominio spagnolo e l’avvento della dinastia dei Borbone (1734).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.