La monografia “La normativa sull’olio d’oliva nel diritto agroalimentare, italo-comunitario” analizza la qualità della filiera degli oli di oliva vergini, muovendo da preliminari considerazioni circa questioni etiche, sociologiche ed economiche intrinsecamente collegate all’argomento per poi giungere alla trattazione del contrasto delle frodi. La corporate social responsability sembra plasmarsi nel testo normativo della legge 14 gennaio 2013, n. 9 “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”, con l’obiettivo non celato di combattere “incaute” attività produttive, vieppiù attraverso la previsione di severe norme sanzionatorie tese a piegare la volontà di produttori “disinvolti” o poco attenti. Lo studio rileva come nell’empito della valorizzazione della qualità e della trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini s’innesti una terminologia relativamente nuova, il “Made in Italy”, il cui valore ha origini molto profonde e lontane. La parte centrale della trattazione chiarisce più nel dettaglio come la cd. legge “Salva Olio” punti alla salvaguardia del sistema italiano dell’imprese all’estero e alla protezione del “Made in Italy”, mediante l’adozione di disposizioni volte a rendere più trasparente e rigorosa la procedura di valutazione organolettiche degli oli d’oliva. Specifica attenzione è dedicata alla tutela della trasparenza concorrenziale con l’obiettivo di implementare la competitività delle produzioni italiane e al contempo di garantire i consumatori attraverso una corretta informazione, la quale costituisce il fil rouge di una pluralità di disposizioni richiamate dalla l. 9/2013: norme in materia di etichettatura, pubblicità ingannevole, pratiche commerciali sleali.
LA NORMATIVA SULL'OLIO DI OLIVA NEL DIRITTO AGROALIMENTARE ITALO-COMUNITARIO
LANZARA O
2014-01-01
Abstract
La monografia “La normativa sull’olio d’oliva nel diritto agroalimentare, italo-comunitario” analizza la qualità della filiera degli oli di oliva vergini, muovendo da preliminari considerazioni circa questioni etiche, sociologiche ed economiche intrinsecamente collegate all’argomento per poi giungere alla trattazione del contrasto delle frodi. La corporate social responsability sembra plasmarsi nel testo normativo della legge 14 gennaio 2013, n. 9 “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”, con l’obiettivo non celato di combattere “incaute” attività produttive, vieppiù attraverso la previsione di severe norme sanzionatorie tese a piegare la volontà di produttori “disinvolti” o poco attenti. Lo studio rileva come nell’empito della valorizzazione della qualità e della trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini s’innesti una terminologia relativamente nuova, il “Made in Italy”, il cui valore ha origini molto profonde e lontane. La parte centrale della trattazione chiarisce più nel dettaglio come la cd. legge “Salva Olio” punti alla salvaguardia del sistema italiano dell’imprese all’estero e alla protezione del “Made in Italy”, mediante l’adozione di disposizioni volte a rendere più trasparente e rigorosa la procedura di valutazione organolettiche degli oli d’oliva. Specifica attenzione è dedicata alla tutela della trasparenza concorrenziale con l’obiettivo di implementare la competitività delle produzioni italiane e al contempo di garantire i consumatori attraverso una corretta informazione, la quale costituisce il fil rouge di una pluralità di disposizioni richiamate dalla l. 9/2013: norme in materia di etichettatura, pubblicità ingannevole, pratiche commerciali sleali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
