INTRODUZIONE L’interazione dei bambini con gli artefatti materiali costituisce un’attività psicologica di adattamento all’ambiente sociale. La prospettiva socio-materiale enfatizza il ruolo sia della dimensione sociale sia materiale – dimensioni inseparabili – degli artefatti nell’attività psicologica e investiga quali caratteristiche degli artefatti possono influire sulle modalità di interazione sociale dei bambini. Numerosi studi hanno evidenziato il ruolo che gli oggetti assumono nelle primissime fasi dello sviluppo psicologico sia permettendo l’espansione dell’attività psicologica sia come regolatori della comunicazione tra i partner sociali. A partire dai nostri precedenti studi che hanno indagato il ruolo dell’oggetto come mediatore della comunicazione tra bambino con autismo e adulto, l’obiettivo di questo lavoro è stato quello di individuare le modalità di adattamento di bambini autistici prescolari a diversi tipi di oggetto durante l’interazione con un partner adulto. METODO Le attività sono state condotte da un solo sperimentatore e valutate da due osservatori indipendenti (Cronbach's α = 0.71). Hanno partecipato 56 bambini autistici di 3 anni (n=13), 4 anni (n=23) e 5 anni (n=20). A ciascun bambino è stato presentato, in ordine randomizzato, un oggetto di alcune categorie di giochi: sensoriali (es. palline di gomma o stoffa), di costruzione (es. blocchi di plastica) e di rappresentazione simbolica (es. bambole). Successivamente, i bambini sono stati coinvolti in tre attività ludiche libere, una per ciascuna categoria di gioco. Le osservazioni delle sessioni di gioco sono avvenute attraverso due check-list, una relativa al modo in cui il bambino usa l’oggetto e l’altra per l’attenzione condivisa. RISULTATI I dati sono stati analizzati tramite modelli lineari generali (GLM) per misure ripetute con 3 livelli di Età (3, 4, 5 anni) e 3 livelli di Tipo di Gioco (sensoriali, di costruzione, di rappresentazione simbolica). I risultati non mostrano un effetto significativo Età × Tipo di Gioco. Gli oggetti sensoriali sono significativamente associati a un tipo di attività che predilige le caratteristiche materiali dell’oggetto stesso (p = .001), mentre le costruzioni favoriscono un’attività legata alle loro caratteristiche convenzionali (p = .002) e il contatto oculare (p = .048), indipendentemente dall’Età. I giochi di rappresentazione simbolica, rispetto agli altri giochi, sostengono un’attività di tipo rappresentativo-sociale (p = .024), indipendentemente dall’Età. Per tutte le fasce di età, l’attività con il gioco sensoriale riduce significativamente l’attenzione condivisa (p = .001). CONCLUSIONI La diversa conformazione socio-materiale degli oggetti fa emergere specifiche forme di adattamento del bambino all'ambiente, modulando il manifestarsi di particolari modalità di condivisione sociale nell’interazione con un partner adulto. Limite dello studio è l’assenza di un gruppo di controllo.

Le caratteristiche socio-materiali degli oggetti nell’interazione tra bambino e adulto: uno studio con bambini con autismo.

Savarese G.;Mollo M.;Iannaccone A.;
2019-01-01

Abstract

INTRODUZIONE L’interazione dei bambini con gli artefatti materiali costituisce un’attività psicologica di adattamento all’ambiente sociale. La prospettiva socio-materiale enfatizza il ruolo sia della dimensione sociale sia materiale – dimensioni inseparabili – degli artefatti nell’attività psicologica e investiga quali caratteristiche degli artefatti possono influire sulle modalità di interazione sociale dei bambini. Numerosi studi hanno evidenziato il ruolo che gli oggetti assumono nelle primissime fasi dello sviluppo psicologico sia permettendo l’espansione dell’attività psicologica sia come regolatori della comunicazione tra i partner sociali. A partire dai nostri precedenti studi che hanno indagato il ruolo dell’oggetto come mediatore della comunicazione tra bambino con autismo e adulto, l’obiettivo di questo lavoro è stato quello di individuare le modalità di adattamento di bambini autistici prescolari a diversi tipi di oggetto durante l’interazione con un partner adulto. METODO Le attività sono state condotte da un solo sperimentatore e valutate da due osservatori indipendenti (Cronbach's α = 0.71). Hanno partecipato 56 bambini autistici di 3 anni (n=13), 4 anni (n=23) e 5 anni (n=20). A ciascun bambino è stato presentato, in ordine randomizzato, un oggetto di alcune categorie di giochi: sensoriali (es. palline di gomma o stoffa), di costruzione (es. blocchi di plastica) e di rappresentazione simbolica (es. bambole). Successivamente, i bambini sono stati coinvolti in tre attività ludiche libere, una per ciascuna categoria di gioco. Le osservazioni delle sessioni di gioco sono avvenute attraverso due check-list, una relativa al modo in cui il bambino usa l’oggetto e l’altra per l’attenzione condivisa. RISULTATI I dati sono stati analizzati tramite modelli lineari generali (GLM) per misure ripetute con 3 livelli di Età (3, 4, 5 anni) e 3 livelli di Tipo di Gioco (sensoriali, di costruzione, di rappresentazione simbolica). I risultati non mostrano un effetto significativo Età × Tipo di Gioco. Gli oggetti sensoriali sono significativamente associati a un tipo di attività che predilige le caratteristiche materiali dell’oggetto stesso (p = .001), mentre le costruzioni favoriscono un’attività legata alle loro caratteristiche convenzionali (p = .002) e il contatto oculare (p = .048), indipendentemente dall’Età. I giochi di rappresentazione simbolica, rispetto agli altri giochi, sostengono un’attività di tipo rappresentativo-sociale (p = .024), indipendentemente dall’Età. Per tutte le fasce di età, l’attività con il gioco sensoriale riduce significativamente l’attenzione condivisa (p = .001). CONCLUSIONI La diversa conformazione socio-materiale degli oggetti fa emergere specifiche forme di adattamento del bambino all'ambiente, modulando il manifestarsi di particolari modalità di condivisione sociale nell’interazione con un partner adulto. Limite dello studio è l’assenza di un gruppo di controllo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4729262
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