Le tecnologie per il tracciamento dei movimenti oculari sono popolari anche nel campo della ricerca educativa in quanto forniscono dati quantitativi attendibili (Wang et al., 2019; Antonenko, 2019; Duchowski, 2007) impiegabili efficacemente in numerosi ambiti di indagine (Flynn et al., 2019; Alemdag, Cagiltay, 2018; Yang et al., 2018; Was et al., 2017). Gli eye tracking glasses, in particolare, sono una tecnologia indossabile che raccogliere e registra i dati in situazione di mobilità, senza il vincolo di un rilevatore in una posizione fissa. Il progetto “Improvement of teaching techniques by eye tracking in technology enhanced classrooms - e-Teach” (Erasmus+ - Key Action2) utilizza gli eye tracking glasses per studiare i movimenti oculari di insegnanti esperti e novizi nell’utilizzo delle tecnologie didattiche durante le lezioni. Obiettivo del progetto è quello di ricavare indicazioni utili a progettare percorsi formativi per migliorare le competenze degli insegnanti (Redecker, 2017; Bocconi, Panesi, 2018; Carretero et al., 2017; Menichetti, 2017). Il progetto prevede che ogni università (Middle East Technical University di Ankara, Università di Salerno e Vilnius University) abbia individuato una scuola per la rilevazione dei dati e che la scuola abbia coinvolto 6 docenti (una coppia di novizi/esperti) per indossare gli eye tracking glasses durante le lezioni. La raccolta dei dati è avvenuta in 4 fasi. La fase pilota è servita per verificare il sistema di registrazione per le rilevazioni in classe e, soprattutto, per ridurre l’effetto novità, una minaccia alla validità esterna (Onwuegbuzie, Leech, 2007; Onwuegbuzie, 2000). Durante la II fase (lessons recordings) sono state registrate 24 lezioni (4 per ogni insegnante). Il sistema di registrazione prevede l’acquisizione di 3 video: uno attraverso gli eye tracking glasses e due attraverso le telecamere fisse posizionate in fondo alla classe e in un angolo ID Abstract: 50 for (Generato-Automaticamente 4 Ottobre 2019 15:58) Copyright 2019 powered by WPAbstracts Pro della parete frontale. I filmati, poi, sono stati affiancati con la tecnica split screen per mostrare contemporaneamente le 3 prospettive. Durante l’intervista semi-strutturata personalizzata (III fase) ogni insegnante ha guardato i video delle proprie lezioni e i novizi hanno potuto esaminare anche le lezioni del collega esperto. Infine (IV fase), gli insegnanti novizi hanno registrato una ulteriore lezione. I dati sui movimenti oculari, le osservazioni in classe e le interviste sono state poi oggetto di analisi. Segnatamente ai dati sui movimenti oculari sono stati analizzati sia nella loro rappresentazione grafica (heat map) sia attraverso le metriche dei parametri “Visit Count” (misura il numero di visite all’interno di un’area di interesse) e “Fixation Duration” (misura la durata di ogni singola fissazione). Per controllare la qualità del dato e il “fattore tecnica” è stata adottata la strategia della triangolazione metodologica (Henning et al., 2004; Mauceri, 2003) grazie alla quale abbiamo potuto convergere sui soli risultati empirici rilevati da tutte le fonti di raccolta dati (movimenti oculari, osservazioni in classe, interviste). I risultati che saranno presentati sono relativi alla ricerca condotta dall’Università di Salerno e sono stati raggruppati in categorie ed eventi: tecnologie didattiche (digital device, software e app, risorse digitali, Internet), strategie didattiche (controllare la comprensione, guidare i processi di apprendimento, coinvolgere attivamente) e gestione della classe (comportamento degli alunni e imprevisti). Attualmente lo studio sta concentrando l’attenzione sull’interpretazione dei risultati per derivare da essi indicatori sulle lacune di competenza tra novizi ed esperti. Le prossime azioni del progetto riguarderanno il confronto dei risultati ottenuti dalle tre università per identificare le implicazioni pratiche nello sviluppo di un corso online per la formazione degli insegnanti sulle tecnologie digitali in quattro lingue: inglese, turco, italiano e lituano.

Eye tracking glasses per migliorare le competenze degli insegnanti: il progetto e-Teach.

Faiella F.
;
Mannese E.;Savarese G.;Plutino A.;Lombardi M. G.;Stornaiuolo G.
2019-01-01

Abstract

Le tecnologie per il tracciamento dei movimenti oculari sono popolari anche nel campo della ricerca educativa in quanto forniscono dati quantitativi attendibili (Wang et al., 2019; Antonenko, 2019; Duchowski, 2007) impiegabili efficacemente in numerosi ambiti di indagine (Flynn et al., 2019; Alemdag, Cagiltay, 2018; Yang et al., 2018; Was et al., 2017). Gli eye tracking glasses, in particolare, sono una tecnologia indossabile che raccogliere e registra i dati in situazione di mobilità, senza il vincolo di un rilevatore in una posizione fissa. Il progetto “Improvement of teaching techniques by eye tracking in technology enhanced classrooms - e-Teach” (Erasmus+ - Key Action2) utilizza gli eye tracking glasses per studiare i movimenti oculari di insegnanti esperti e novizi nell’utilizzo delle tecnologie didattiche durante le lezioni. Obiettivo del progetto è quello di ricavare indicazioni utili a progettare percorsi formativi per migliorare le competenze degli insegnanti (Redecker, 2017; Bocconi, Panesi, 2018; Carretero et al., 2017; Menichetti, 2017). Il progetto prevede che ogni università (Middle East Technical University di Ankara, Università di Salerno e Vilnius University) abbia individuato una scuola per la rilevazione dei dati e che la scuola abbia coinvolto 6 docenti (una coppia di novizi/esperti) per indossare gli eye tracking glasses durante le lezioni. La raccolta dei dati è avvenuta in 4 fasi. La fase pilota è servita per verificare il sistema di registrazione per le rilevazioni in classe e, soprattutto, per ridurre l’effetto novità, una minaccia alla validità esterna (Onwuegbuzie, Leech, 2007; Onwuegbuzie, 2000). Durante la II fase (lessons recordings) sono state registrate 24 lezioni (4 per ogni insegnante). Il sistema di registrazione prevede l’acquisizione di 3 video: uno attraverso gli eye tracking glasses e due attraverso le telecamere fisse posizionate in fondo alla classe e in un angolo ID Abstract: 50 for (Generato-Automaticamente 4 Ottobre 2019 15:58) Copyright 2019 powered by WPAbstracts Pro della parete frontale. I filmati, poi, sono stati affiancati con la tecnica split screen per mostrare contemporaneamente le 3 prospettive. Durante l’intervista semi-strutturata personalizzata (III fase) ogni insegnante ha guardato i video delle proprie lezioni e i novizi hanno potuto esaminare anche le lezioni del collega esperto. Infine (IV fase), gli insegnanti novizi hanno registrato una ulteriore lezione. I dati sui movimenti oculari, le osservazioni in classe e le interviste sono state poi oggetto di analisi. Segnatamente ai dati sui movimenti oculari sono stati analizzati sia nella loro rappresentazione grafica (heat map) sia attraverso le metriche dei parametri “Visit Count” (misura il numero di visite all’interno di un’area di interesse) e “Fixation Duration” (misura la durata di ogni singola fissazione). Per controllare la qualità del dato e il “fattore tecnica” è stata adottata la strategia della triangolazione metodologica (Henning et al., 2004; Mauceri, 2003) grazie alla quale abbiamo potuto convergere sui soli risultati empirici rilevati da tutte le fonti di raccolta dati (movimenti oculari, osservazioni in classe, interviste). I risultati che saranno presentati sono relativi alla ricerca condotta dall’Università di Salerno e sono stati raggruppati in categorie ed eventi: tecnologie didattiche (digital device, software e app, risorse digitali, Internet), strategie didattiche (controllare la comprensione, guidare i processi di apprendimento, coinvolgere attivamente) e gestione della classe (comportamento degli alunni e imprevisti). Attualmente lo studio sta concentrando l’attenzione sull’interpretazione dei risultati per derivare da essi indicatori sulle lacune di competenza tra novizi ed esperti. Le prossime azioni del progetto riguarderanno il confronto dei risultati ottenuti dalle tre università per identificare le implicazioni pratiche nello sviluppo di un corso online per la formazione degli insegnanti sulle tecnologie digitali in quattro lingue: inglese, turco, italiano e lituano.
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