La monografia “Medical malpractice: uno studio di diritto comparato” esamina la delicata relazione medico/paziente per la quale la persona malata è costretta ad affrontare una posizione di duplice debolezza derivante dalla intrinseca situazione di fragilità relativa al manifestarsi della patologia e dal dipendere da scelte organizzative ed operative di altri, rispetto alle quali si può incidere solo marginalmente. Il lavoro mostra come il legislatore nostrano abbia negli ultimi anni rimodulato la disciplina fino ad approdare all’ultima scelta legislativa con la legge 27 marzo 2017, n. 24. Nel dettaglio, la trattazione prende in esame le seguenti esperienze giuridiche: Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti ed Inghilterra, proponendo significative e copiose osservazioni circa le assonanze o le divergenze esistenti. La parte centrale dello studio si concentra sulle modalità attraverso cui guidelines e best practice sono state acquisite dalla tradizione statunitense ed entrate con vigore a far parte del corredo di alcune legislazioni di civil law. Su tali considerazioni si rimarca come solo la legge 24/2017 sia giunta ad un definitivo riordino della materia, chiarendo la tanto discussa distinzione tra linee guide e buone pratiche clinico assistenziali, evidenziando il carattere residuale di quest’ultime, e rendendo altresì nota l’identità dei redattori delle linee guida. Infine, l’ultima parte del lavoro è dedicata alla quantificazione del danno da medical malpractice. La metodologia comparatistica impiegata lascia trasparire – con riferimento ai sistemi attenzionati – le lacune e le contraddizioni esistenti rispetto alle quali non mancano sollecitazioni di eventuali revisioni.
MEDICAL MALPRACTICE: UNO STUDIO DI DIRITTO COMPARATO
LANZARA, O.
2019
Abstract
La monografia “Medical malpractice: uno studio di diritto comparato” esamina la delicata relazione medico/paziente per la quale la persona malata è costretta ad affrontare una posizione di duplice debolezza derivante dalla intrinseca situazione di fragilità relativa al manifestarsi della patologia e dal dipendere da scelte organizzative ed operative di altri, rispetto alle quali si può incidere solo marginalmente. Il lavoro mostra come il legislatore nostrano abbia negli ultimi anni rimodulato la disciplina fino ad approdare all’ultima scelta legislativa con la legge 27 marzo 2017, n. 24. Nel dettaglio, la trattazione prende in esame le seguenti esperienze giuridiche: Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti ed Inghilterra, proponendo significative e copiose osservazioni circa le assonanze o le divergenze esistenti. La parte centrale dello studio si concentra sulle modalità attraverso cui guidelines e best practice sono state acquisite dalla tradizione statunitense ed entrate con vigore a far parte del corredo di alcune legislazioni di civil law. Su tali considerazioni si rimarca come solo la legge 24/2017 sia giunta ad un definitivo riordino della materia, chiarendo la tanto discussa distinzione tra linee guide e buone pratiche clinico assistenziali, evidenziando il carattere residuale di quest’ultime, e rendendo altresì nota l’identità dei redattori delle linee guida. Infine, l’ultima parte del lavoro è dedicata alla quantificazione del danno da medical malpractice. La metodologia comparatistica impiegata lascia trasparire – con riferimento ai sistemi attenzionati – le lacune e le contraddizioni esistenti rispetto alle quali non mancano sollecitazioni di eventuali revisioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.