L’esigenza di legittimare la diffusione di politiche economiche anti-welfariste ha condotto il capitalismo a promuovere una specifica idea di libertà che si è definitivamente consolidata a partire dagli anni Settanta grazie al paradigma neo-liberale. Dentro questo ordine di cose, la libertà individuale è protesa al massimo del profitto e cozza inevitabilmente con il principio di uguaglianza. La chiusura netta nei confronti del principio di uguaglianza ai fini della conquista della libertà non è tuttavia una prerogativa dei soli liberali. Possiamo infatti intercettarne la presenza in altre di stampo anarchico e, in genere, in tutte le teorie – compresa quella neo-liberale – sostenitrici di un tipo di libertà che potremmo definire ‘idealista’. Per i sostenitori di questo tipo di libertà, essa si manifesterebbe unicamente fuori dalla società e verrebbe, al contrario, fortemente osteggiata dentro la società. In questo articolo ci proponiamo di ampliare lo spettro di significazioni del concetto di libertà, mostrando altri modi in cui questo può essere declinato. Un compito che verrà assolto opponendo alla concezione ‘idealista’ – e dominante – di libertà quella ‘materialista’ di Marx. Ponendosi in netta contrapposizione rispetto alla concezione idealista, Marx fa derivare la libertà individuale degli uomini dalla società, come una conseguenza necessaria dello sviluppo collettivo dell’umanità. Secondo la visione ‘materialistica’ della libertà, l’uomo perviene alla sua umanità soltanto nella società; si emancipa solo col lavoro collettivo e sociale, senza il quale non sarebbe possibile un’emancipazione morale e intellettuale; riesce a sviluppare la propria personalità e controllare i propri istinti grazie all’educazione e all’istruzione, ovvero attraverso mezzi ‘sociali’. Secondo tale concezione di libertà, l’emancipazione soggettiva – che per lo studioso va di pari passo con la libertà individuale – non si pone affatto in contrasto con l’uguaglianza. Viceversa, quest’ultima è necessaria al pieno sviluppo delle soggettività.

La libertà 'materialista' (o sociale). L'indissolubile legame tra libertà e uguaglianza

Vanessa Lamattina
2019-01-01

Abstract

L’esigenza di legittimare la diffusione di politiche economiche anti-welfariste ha condotto il capitalismo a promuovere una specifica idea di libertà che si è definitivamente consolidata a partire dagli anni Settanta grazie al paradigma neo-liberale. Dentro questo ordine di cose, la libertà individuale è protesa al massimo del profitto e cozza inevitabilmente con il principio di uguaglianza. La chiusura netta nei confronti del principio di uguaglianza ai fini della conquista della libertà non è tuttavia una prerogativa dei soli liberali. Possiamo infatti intercettarne la presenza in altre di stampo anarchico e, in genere, in tutte le teorie – compresa quella neo-liberale – sostenitrici di un tipo di libertà che potremmo definire ‘idealista’. Per i sostenitori di questo tipo di libertà, essa si manifesterebbe unicamente fuori dalla società e verrebbe, al contrario, fortemente osteggiata dentro la società. In questo articolo ci proponiamo di ampliare lo spettro di significazioni del concetto di libertà, mostrando altri modi in cui questo può essere declinato. Un compito che verrà assolto opponendo alla concezione ‘idealista’ – e dominante – di libertà quella ‘materialista’ di Marx. Ponendosi in netta contrapposizione rispetto alla concezione idealista, Marx fa derivare la libertà individuale degli uomini dalla società, come una conseguenza necessaria dello sviluppo collettivo dell’umanità. Secondo la visione ‘materialistica’ della libertà, l’uomo perviene alla sua umanità soltanto nella società; si emancipa solo col lavoro collettivo e sociale, senza il quale non sarebbe possibile un’emancipazione morale e intellettuale; riesce a sviluppare la propria personalità e controllare i propri istinti grazie all’educazione e all’istruzione, ovvero attraverso mezzi ‘sociali’. Secondo tale concezione di libertà, l’emancipazione soggettiva – che per lo studioso va di pari passo con la libertà individuale – non si pone affatto in contrasto con l’uguaglianza. Viceversa, quest’ultima è necessaria al pieno sviluppo delle soggettività.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4733780
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