Il volume è dedicato allo studio del rapporto che alcuni tra i maggiori poeti italiani del secondo Novecento hanno intrattenuto con le arti della visione, includendo autori ormai “storicizzati” (tra gli altri, Pasolini, Zavattini, Sanguineti, Testori, Luzi, Gatto, Scialoja) e voci della stretta contemporaneità (Frasca, Ottonieri, Magrelli, per non citare che alcuni nomi). La novità del progetto risiede nella formulazione di un coerente e articolato quadro teorico che abbraccia la multiforme natura di tale rapporto; al centro del testo è la nozione di “sguardo”, mutuata dalla critica francese e dalle più aggiornate teorie ermeneutiche sull’arte, a partire dalla quale l'autore individua alcuni indirizzi concettuali-interpretativi comuni a più autori. Il ricorso a tali orientamenti, circoscritti e teoricamente giustificati, consente da un lato una più esatta collocazione dei problemi sollevati dal rapporto tra poesia e arti della visione nel Dopoguerra, dall'altro di sparigliare, sul tema specifico, le carte della tradizionale storiografia letteraria, rivelando specificità e apparentamenti che travalicano le tradizionali distinzioni tra scuole e orientamenti letterari.

Nella palpebra interna. Percorsi novecenteschi tra poesia e arti della visione

Donati Riccardo
2014-01-01

Abstract

Il volume è dedicato allo studio del rapporto che alcuni tra i maggiori poeti italiani del secondo Novecento hanno intrattenuto con le arti della visione, includendo autori ormai “storicizzati” (tra gli altri, Pasolini, Zavattini, Sanguineti, Testori, Luzi, Gatto, Scialoja) e voci della stretta contemporaneità (Frasca, Ottonieri, Magrelli, per non citare che alcuni nomi). La novità del progetto risiede nella formulazione di un coerente e articolato quadro teorico che abbraccia la multiforme natura di tale rapporto; al centro del testo è la nozione di “sguardo”, mutuata dalla critica francese e dalle più aggiornate teorie ermeneutiche sull’arte, a partire dalla quale l'autore individua alcuni indirizzi concettuali-interpretativi comuni a più autori. Il ricorso a tali orientamenti, circoscritti e teoricamente giustificati, consente da un lato una più esatta collocazione dei problemi sollevati dal rapporto tra poesia e arti della visione nel Dopoguerra, dall'altro di sparigliare, sul tema specifico, le carte della tradizionale storiografia letteraria, rivelando specificità e apparentamenti che travalicano le tradizionali distinzioni tra scuole e orientamenti letterari.
2014
9788860878199
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4735622
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