Il volume Giovani del Sud. Limiti e risorse delle nuove generazioni nel Mezzogiorno d’Italia, edito da Vita & Pensiero, è frutto di un lavoro di analisi dal quale emergono fattori e fenomeni che concorrono a configurare un’Italia a diverse specificità e anche velocità. Gli autori, trasversalmente ai temi, seguono un doppio binario attento, da un lato, al nuovo allargamento del gap Nord-Sud, dall’altro, a caratteri peculiari che esprimono potenziale di sviluppo per il Sud. L’analisi delle condizioni concrete di vita – studio, lavoro e realizzazione personale e familiare – fa emergere diseguaglianze strutturali profonde che penalizzano il Sud, evidenziate soprattutto dai Neet. Risultano più gravi che al Nord anche le condizioni di precarietà lavorativa e di cattiva retribuzione professionale. In relazione ai diversi domini del benessere, ciò si riflette in uno stato di ansia per il futuro e di insoddisfazione. Così sentirsi felici risulta legato a condizioni di stabilità lavorativa più al Sud che al Nord; d’altra parte, nonostante le criticità, i giovani del Mezzogiorno conservano il desiderio di realizzare una famiglia in autonomia. Nell’indagare le rappresentazioni sociali, la concezione del lavoro per oltre il 90% dei giovani è centrata sulla disponibilità di reddito, che significa indipendenza e possibilità di affrontare futuro e famiglia (visione strumentale e pragmatica). Al Sud resiste il valore del lavoro come autorealizzazione e riconoscimento sociale (visione espressiva e identitaria) e aspirazione al successo; ne consegue minore sofferenza per la fatica e lo stress lavorativo. In risposta alla critica stereotipata dei giovani meridionali ancorati al territorio, l’indagine rivela al Sud una maggiore disponibilità alla mobilità per lavoro, specie tra i laureati. La tendenza a fare progetti per il futuro, scarsa per le generazioni attuali, particolarmente nel Mezzogiorno cede alle necessità del presente. La fiducia che i giovani riconoscono alle istituzioni si approssima alla sufficienza per la scuola e l’università e aumenta verso la ricerca scientifica e degli ospedali. All’opposto, regna la sfiducia verso le istituzioni politiche e le amministrazioni regionali e comunali. Tra le principali sfere d’indagine, la famiglia e la religione emergono, soprattutto al Sud, per il contributo ai profili identitari; parallelamente, alimentati dal desiderio di affermazione e di apertura al mondo questi sono supportati da tecnologie, comunicazioni, social, sviluppo di soft skills e valori.
Giovani del Sud. Limiti e risorse delle nuove generazioni nel Mezzogiorno d'Italia
Stefania Leone;
2020-01-01
Abstract
Il volume Giovani del Sud. Limiti e risorse delle nuove generazioni nel Mezzogiorno d’Italia, edito da Vita & Pensiero, è frutto di un lavoro di analisi dal quale emergono fattori e fenomeni che concorrono a configurare un’Italia a diverse specificità e anche velocità. Gli autori, trasversalmente ai temi, seguono un doppio binario attento, da un lato, al nuovo allargamento del gap Nord-Sud, dall’altro, a caratteri peculiari che esprimono potenziale di sviluppo per il Sud. L’analisi delle condizioni concrete di vita – studio, lavoro e realizzazione personale e familiare – fa emergere diseguaglianze strutturali profonde che penalizzano il Sud, evidenziate soprattutto dai Neet. Risultano più gravi che al Nord anche le condizioni di precarietà lavorativa e di cattiva retribuzione professionale. In relazione ai diversi domini del benessere, ciò si riflette in uno stato di ansia per il futuro e di insoddisfazione. Così sentirsi felici risulta legato a condizioni di stabilità lavorativa più al Sud che al Nord; d’altra parte, nonostante le criticità, i giovani del Mezzogiorno conservano il desiderio di realizzare una famiglia in autonomia. Nell’indagare le rappresentazioni sociali, la concezione del lavoro per oltre il 90% dei giovani è centrata sulla disponibilità di reddito, che significa indipendenza e possibilità di affrontare futuro e famiglia (visione strumentale e pragmatica). Al Sud resiste il valore del lavoro come autorealizzazione e riconoscimento sociale (visione espressiva e identitaria) e aspirazione al successo; ne consegue minore sofferenza per la fatica e lo stress lavorativo. In risposta alla critica stereotipata dei giovani meridionali ancorati al territorio, l’indagine rivela al Sud una maggiore disponibilità alla mobilità per lavoro, specie tra i laureati. La tendenza a fare progetti per il futuro, scarsa per le generazioni attuali, particolarmente nel Mezzogiorno cede alle necessità del presente. La fiducia che i giovani riconoscono alle istituzioni si approssima alla sufficienza per la scuola e l’università e aumenta verso la ricerca scientifica e degli ospedali. All’opposto, regna la sfiducia verso le istituzioni politiche e le amministrazioni regionali e comunali. Tra le principali sfere d’indagine, la famiglia e la religione emergono, soprattutto al Sud, per il contributo ai profili identitari; parallelamente, alimentati dal desiderio di affermazione e di apertura al mondo questi sono supportati da tecnologie, comunicazioni, social, sviluppo di soft skills e valori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.