More than twenty years after the Law No. 59/1997, school autonomy reveals several criticalities in its everyday implementation. Perplexities appear to be ascribable not so much to its evident incompleteness as to a progressive betrayal of those reasons underlying the instance of a transition from the pyramidal educational model to a polycentric integrated educational model. The pedagogical prospect of a less selfreferential school, which is more flexible in organisational and didactic terms and can combine the paradigm of quantity, a mass schooling pride, with the rising paradigm of quality, seems now to have foundered.

L’autonomia scolastica, a più di vent’anni dalla Legge n. 59 del 1997, mostra molte criticità nella sua quotidiana attuazione. Le perplessità appaiono non tanto imputabili ad una sua manifesta incompiutezza, quanto, piuttosto, ad un progressivo tradimento di quelle ragioni sottese all’istanza di passaggio dal modello formativo piramidale ad un modello formativo policentrico integrato. La prospettiva pedagogica di una scuola meno autoreferenziale e più flessibile sul piano organizzativo e didattico, in grado di coniugare il paradigma della quantità, vanto della scuola di massa, con l’emergente paradigma della qualità, sembra essere ormai naufragata.

L'autonomia scolastica tra incompiutezza e tradimenti

Attinà, Marinella
2020-01-01

Abstract

More than twenty years after the Law No. 59/1997, school autonomy reveals several criticalities in its everyday implementation. Perplexities appear to be ascribable not so much to its evident incompleteness as to a progressive betrayal of those reasons underlying the instance of a transition from the pyramidal educational model to a polycentric integrated educational model. The pedagogical prospect of a less selfreferential school, which is more flexible in organisational and didactic terms and can combine the paradigm of quantity, a mass schooling pride, with the rising paradigm of quality, seems now to have foundered.
2020
L’autonomia scolastica, a più di vent’anni dalla Legge n. 59 del 1997, mostra molte criticità nella sua quotidiana attuazione. Le perplessità appaiono non tanto imputabili ad una sua manifesta incompiutezza, quanto, piuttosto, ad un progressivo tradimento di quelle ragioni sottese all’istanza di passaggio dal modello formativo piramidale ad un modello formativo policentrico integrato. La prospettiva pedagogica di una scuola meno autoreferenziale e più flessibile sul piano organizzativo e didattico, in grado di coniugare il paradigma della quantità, vanto della scuola di massa, con l’emergente paradigma della qualità, sembra essere ormai naufragata.
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