Con la sentenza n. 229/2019 la Corte costituzionale prosegue con determinazione e coerenza il cammino intrapreso in materia di sindacato sulle preclusioni all’accesso ai benefici penitenziari nei confronti di condannati per determinati delitti, soffermandosi, in particolare, sulla conseguente compromissione tanto della funzione rieducativa della pena, quanto dell’imprescindibile e progressiva valutazione del giudice sul condannato in executivis. La sentenza in commento costituisce l’inevitabile seguito della declaratoria di illegittimità pronunciata alcuni mesi prima, con la sentenza n. 149 dell’8 novembre 2018, ove la Corte ha concluso per l’illegittimità dell’art. 58-quater, comma 4, l. 26 luglio 1975, n. 354 – volto a prevedere i casi di «divieto di concessione di benefici» – nella parte in cui si applica ai condannati all’ergastolo per i delitti di cui all’art. 630 e all’art. 289-bis c.p., che abbiano cagionato la morte del sequestrato.
Dal «monito» al legislatore alla declaratoria di illegittimità: una sentenza «annunciata» in materia di preclusione automatica all'accesso ai benefici penitenziari,
KALB L.
2019-01-01
Abstract
Con la sentenza n. 229/2019 la Corte costituzionale prosegue con determinazione e coerenza il cammino intrapreso in materia di sindacato sulle preclusioni all’accesso ai benefici penitenziari nei confronti di condannati per determinati delitti, soffermandosi, in particolare, sulla conseguente compromissione tanto della funzione rieducativa della pena, quanto dell’imprescindibile e progressiva valutazione del giudice sul condannato in executivis. La sentenza in commento costituisce l’inevitabile seguito della declaratoria di illegittimità pronunciata alcuni mesi prima, con la sentenza n. 149 dell’8 novembre 2018, ove la Corte ha concluso per l’illegittimità dell’art. 58-quater, comma 4, l. 26 luglio 1975, n. 354 – volto a prevedere i casi di «divieto di concessione di benefici» – nella parte in cui si applica ai condannati all’ergastolo per i delitti di cui all’art. 630 e all’art. 289-bis c.p., che abbiano cagionato la morte del sequestrato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.