La gestione di un procedimento di gara presenta aspetti particolarmente complessi e non sempre definibili in modo univoco. L’assunto è avallato dalla copiosa giurisprudenza pretoria che si rinviene in subiecta materia, relativa sia ai profili soggettivi ed oggettivi della disciplina di settore sia alle singole fasi in cui, diacronicamente, può articolarsi la procedura di gara. Alcuni di tali orientamenti giurisprudenziali - in special modo quelli espressi (sempre più di frequente, in virtù dei rinvii operati dalle Magistrature nazionali) dalla Corte di giustizia eurounitaria - costituiscono, ora, diritto positivo, a seguito di apposite novelle normative; tuttavia, la mancanza di un chiaro paradigma normativo (peraltro caratterizzato da continue modifiche oltre che da un sistema di fonti pluriarticolato che registra la competenza di diversi livelli di governo ) impone all’operatore di rincorrere gli indirizzi ermeneutici offerti dal giudice amministrativo (non sempre convergenti e univoci), oltre che dall’apposita Autorità indipendente (recte: ANAC) . La vigente codificazione, pur presentando apprezzabili profili di innovazione, soprattutto nell’ottica di una tendenziale semplificazione, non risulta esaustiva degli istituti ivi trattati, tantomeno può consentire di superare le molteplici criticità che caratterizzano la gestione dell’attività negoziale. Al contempo, il primo intervento correttivo non è stato sufficiente a fornire un quadro ordinamentale meno critico, anche perché molte delle innovazioni previste non sono neppure entrate in vigore . Ulteriori dubbi sono stati alimentati dalla recente legge n. 55 del 14 giugno 2019 (di conversione del d. l. n. 32/2019), con la quale si è introdotta un’innovativa tecnica di normazione, “sospendendo” l’applicazione di alcune disposizioni, nelle more di una successiva valutazione in ordine alla relativa abrogazione o conferma. Un dato è certo: un sistema articolato di fonti, cui concorrono Linee Guida ed atti di indirizzo da parte dell’ANAC e di Organi di Governo, non sembra possa costituire la migliore piattaforma su cui strutturare un’attività semplificata ed efficace. Le argomentazioni svolte nel volume hanno consentito di tracciare alcuni percorsi risolutivi delle problematiche più ricorrenti, tenendo conto sia del dettato normativo (anche in un’ottica di comparazione con la precedente disciplina) sia delle “buone prassi”, oltre che dei prevalenti indirizzi giurisprudenziali ; il tutto con l’obiettivo di fornire un’analisi critica della normativa, alla luce del diritto vivente, seguendo l’iter procedimentale ed analizzando le singole sub-fasi in cui esso si articola. Il lavoro non costituisce un commentario né una trattazione esaustiva, mirando al meno ambizioso obiettivo di analizzare le questioni più dibattute e meritevoli di esegesi. Al contempo, l’analisi ha riguardato i principi fondanti la disciplina di settore, anche quelli non espressamente contemplati nel diritto positivo ma che consentono di approdare, in fase di gestione, a soluzioni maggiormente condivisibili.
Le procedure di affidamento dei contratti pubblici
Armenante, Francesco
2020-01-01
Abstract
La gestione di un procedimento di gara presenta aspetti particolarmente complessi e non sempre definibili in modo univoco. L’assunto è avallato dalla copiosa giurisprudenza pretoria che si rinviene in subiecta materia, relativa sia ai profili soggettivi ed oggettivi della disciplina di settore sia alle singole fasi in cui, diacronicamente, può articolarsi la procedura di gara. Alcuni di tali orientamenti giurisprudenziali - in special modo quelli espressi (sempre più di frequente, in virtù dei rinvii operati dalle Magistrature nazionali) dalla Corte di giustizia eurounitaria - costituiscono, ora, diritto positivo, a seguito di apposite novelle normative; tuttavia, la mancanza di un chiaro paradigma normativo (peraltro caratterizzato da continue modifiche oltre che da un sistema di fonti pluriarticolato che registra la competenza di diversi livelli di governo ) impone all’operatore di rincorrere gli indirizzi ermeneutici offerti dal giudice amministrativo (non sempre convergenti e univoci), oltre che dall’apposita Autorità indipendente (recte: ANAC) . La vigente codificazione, pur presentando apprezzabili profili di innovazione, soprattutto nell’ottica di una tendenziale semplificazione, non risulta esaustiva degli istituti ivi trattati, tantomeno può consentire di superare le molteplici criticità che caratterizzano la gestione dell’attività negoziale. Al contempo, il primo intervento correttivo non è stato sufficiente a fornire un quadro ordinamentale meno critico, anche perché molte delle innovazioni previste non sono neppure entrate in vigore . Ulteriori dubbi sono stati alimentati dalla recente legge n. 55 del 14 giugno 2019 (di conversione del d. l. n. 32/2019), con la quale si è introdotta un’innovativa tecnica di normazione, “sospendendo” l’applicazione di alcune disposizioni, nelle more di una successiva valutazione in ordine alla relativa abrogazione o conferma. Un dato è certo: un sistema articolato di fonti, cui concorrono Linee Guida ed atti di indirizzo da parte dell’ANAC e di Organi di Governo, non sembra possa costituire la migliore piattaforma su cui strutturare un’attività semplificata ed efficace. Le argomentazioni svolte nel volume hanno consentito di tracciare alcuni percorsi risolutivi delle problematiche più ricorrenti, tenendo conto sia del dettato normativo (anche in un’ottica di comparazione con la precedente disciplina) sia delle “buone prassi”, oltre che dei prevalenti indirizzi giurisprudenziali ; il tutto con l’obiettivo di fornire un’analisi critica della normativa, alla luce del diritto vivente, seguendo l’iter procedimentale ed analizzando le singole sub-fasi in cui esso si articola. Il lavoro non costituisce un commentario né una trattazione esaustiva, mirando al meno ambizioso obiettivo di analizzare le questioni più dibattute e meritevoli di esegesi. Al contempo, l’analisi ha riguardato i principi fondanti la disciplina di settore, anche quelli non espressamente contemplati nel diritto positivo ma che consentono di approdare, in fase di gestione, a soluzioni maggiormente condivisibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.