The examined decision of the Constitutional Court by way of interpretationis without prejud ice to Region Umbria law 11thapril 2019, n. 2., but excludes the integrations withregional law about the num b er o f subjects whom Third Sector Code* applies to undertaking that it falls within the exclusive competence of the State on “civil order”. The result is that the specific discipline of articles 55 ff TSC*, enabling public administration to engage the Third Sector Institutions* (ETS*) in co-programming, co-projecting and accreditation forms, is strictly reserved to the institutions registered at third sector national Single Register.No surprise that the recent law of the Tuscany Region n. 65/2020, shortly after this decision, allows that involvement to not-enrolled institutions too in the above-mentioned register. My analysis continues with an impact assessment of the new *TSC disciplineabout the way of understanding the “general interest” category, not only as a merelyprerequisite for public decisions but also a primary and legally relevant reason of individ ual or associated citizens subsidiary intervention, supported by public authorities ex art. 118 paragraph 4, Const. Then I move to the constitutional foundationcritique –i.e.civil order -chosen by the Consulting in senten ce n .185,2018, and reaffirmed on Pronouncement n. 131/2020 in order to justify the discipline –although in its essential rules –of relations between Third Sector Institutions* (ETS*) and Public Administration, considering more appropriate the reference to the “protection of competition” transverse matter”.Finally I consider that th e sentence’s obiter dictaenchance legislative compliance of horizontal subsidiarity principleoperated by TSC* and legitimate the insitutes there set out related to the relationship between public administration and TSI* ( ETS*) putting a lid on interpretive issues arisen with Council of State’s opinion n. 2052, 20thaugust 2018, adopted at National Anti-Corruption Authority (ANAC) request, that had rather established a sort of TSC* sub o rd in atio n with Procurement Code : this operation expanded by the introduction, upon “Simplification Legislative Decree” conversion, of art. 8, paragraph 5, in law 11thSeptember 2020, n. 120, that innovates Public Procuremen t C o d e and provides a series of points given to TSC*.

Con la decisione in esame, la Corte costituzionale fa salva in via interpretativa la legge della regione Umbria 11 aprile 2019, n. 2, ma esclude integrazioni con legge regionale del novero dei soggetti cui si applica il codice del terzo settore, assumendo che questa scelta rientri nella competenza esclusiva dello Stato in materia di “ordinamento civile”. Ne consegue che la particolare disciplina dettata dagli artt. 55 ss. CTS, che consente alla p.a. di coinvolgere gli ETS in forme di co-programmazione, co-progettazione e accreditamento, s ia riservata esclusivamente agli enti iscritti nel registro unico nazionale del terzo settore. Sorprende, quindi, che la recente legge toscana n. 65 del 2020, di poco successiva alla decisione in commento, consenta detto coinvolgimento anche per enti non iscritti nel predetto registro. L’analisi prosegue, con la valutazione dell’impatto della nuova disciplina del CTS sul modo di intendere la categoria dell’interesse generale, non più mero presupposto di decisioni pubbliche, ma ragionefondante e giuridicamente rilevante dell’intervento sussidiario dei cittadini singoli o associati, sostenuto dai pubblici poteri ex art. 118, comma 4, Cost. Si passa, p o i, alla critica del fondamento costituzionale -l’ordinamento civile -scelto dalla Consulta nella sentenza n. 185 del 2018 e ribadito nella pronuncia in commento per giustificare la disciplina -sia pure nelle sue “regole essenziali” -dei rapporti tra ETS ep.a., valutando più consono il richiamo alla materia trasversale della “tutela della concorrenza”. Infine, sono considerati gli obiter dictadella sentenza, che nel valorizzare l’attuazione legislativa del principio di sussidiarietà orizzontale operata dal CTS, legittima gli istituti ivi previsti relativi al rapporto fra p.a. ed ETS, mettendo una pietra tombale sulle incertezze interpretative sollevate dal parere del Consiglio di Stato n. 2052 del 20 agosto 2018, adottato su richiesta dell’ANAC, che aveva invece stabilito una sorta di subordinazio n e del CTS rispetto al codice degli appalti: operazione, questa, ulteriormente completata dall’introduzione, in sede di conversione del “D.L. semplificazioni”, dell’art. 8, comma 5 nella legge 11 settembre 2020, n.120, ch e in n o va il codice dei contratti pubblici, prevedendo una serie di richiamiespressi al CTS.

Riflessioni in tema di terzo settore e interesse generale. Osservazioni a C.cost. 26 giugno 2020, n. 131

Marco Galdi
2020-01-01

Abstract

The examined decision of the Constitutional Court by way of interpretationis without prejud ice to Region Umbria law 11thapril 2019, n. 2., but excludes the integrations withregional law about the num b er o f subjects whom Third Sector Code* applies to undertaking that it falls within the exclusive competence of the State on “civil order”. The result is that the specific discipline of articles 55 ff TSC*, enabling public administration to engage the Third Sector Institutions* (ETS*) in co-programming, co-projecting and accreditation forms, is strictly reserved to the institutions registered at third sector national Single Register.No surprise that the recent law of the Tuscany Region n. 65/2020, shortly after this decision, allows that involvement to not-enrolled institutions too in the above-mentioned register. My analysis continues with an impact assessment of the new *TSC disciplineabout the way of understanding the “general interest” category, not only as a merelyprerequisite for public decisions but also a primary and legally relevant reason of individ ual or associated citizens subsidiary intervention, supported by public authorities ex art. 118 paragraph 4, Const. Then I move to the constitutional foundationcritique –i.e.civil order -chosen by the Consulting in senten ce n .185,2018, and reaffirmed on Pronouncement n. 131/2020 in order to justify the discipline –although in its essential rules –of relations between Third Sector Institutions* (ETS*) and Public Administration, considering more appropriate the reference to the “protection of competition” transverse matter”.Finally I consider that th e sentence’s obiter dictaenchance legislative compliance of horizontal subsidiarity principleoperated by TSC* and legitimate the insitutes there set out related to the relationship between public administration and TSI* ( ETS*) putting a lid on interpretive issues arisen with Council of State’s opinion n. 2052, 20thaugust 2018, adopted at National Anti-Corruption Authority (ANAC) request, that had rather established a sort of TSC* sub o rd in atio n with Procurement Code : this operation expanded by the introduction, upon “Simplification Legislative Decree” conversion, of art. 8, paragraph 5, in law 11thSeptember 2020, n. 120, that innovates Public Procuremen t C o d e and provides a series of points given to TSC*.
2020
Con la decisione in esame, la Corte costituzionale fa salva in via interpretativa la legge della regione Umbria 11 aprile 2019, n. 2, ma esclude integrazioni con legge regionale del novero dei soggetti cui si applica il codice del terzo settore, assumendo che questa scelta rientri nella competenza esclusiva dello Stato in materia di “ordinamento civile”. Ne consegue che la particolare disciplina dettata dagli artt. 55 ss. CTS, che consente alla p.a. di coinvolgere gli ETS in forme di co-programmazione, co-progettazione e accreditamento, s ia riservata esclusivamente agli enti iscritti nel registro unico nazionale del terzo settore. Sorprende, quindi, che la recente legge toscana n. 65 del 2020, di poco successiva alla decisione in commento, consenta detto coinvolgimento anche per enti non iscritti nel predetto registro. L’analisi prosegue, con la valutazione dell’impatto della nuova disciplina del CTS sul modo di intendere la categoria dell’interesse generale, non più mero presupposto di decisioni pubbliche, ma ragionefondante e giuridicamente rilevante dell’intervento sussidiario dei cittadini singoli o associati, sostenuto dai pubblici poteri ex art. 118, comma 4, Cost. Si passa, p o i, alla critica del fondamento costituzionale -l’ordinamento civile -scelto dalla Consulta nella sentenza n. 185 del 2018 e ribadito nella pronuncia in commento per giustificare la disciplina -sia pure nelle sue “regole essenziali” -dei rapporti tra ETS ep.a., valutando più consono il richiamo alla materia trasversale della “tutela della concorrenza”. Infine, sono considerati gli obiter dictadella sentenza, che nel valorizzare l’attuazione legislativa del principio di sussidiarietà orizzontale operata dal CTS, legittima gli istituti ivi previsti relativi al rapporto fra p.a. ed ETS, mettendo una pietra tombale sulle incertezze interpretative sollevate dal parere del Consiglio di Stato n. 2052 del 20 agosto 2018, adottato su richiesta dell’ANAC, che aveva invece stabilito una sorta di subordinazio n e del CTS rispetto al codice degli appalti: operazione, questa, ulteriormente completata dall’introduzione, in sede di conversione del “D.L. semplificazioni”, dell’art. 8, comma 5 nella legge 11 settembre 2020, n.120, ch e in n o va il codice dei contratti pubblici, prevedendo una serie di richiamiespressi al CTS.
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