Nel sito della Piana di San Martino, Pianello V.T. (PC), situato nella Media Val Tidone a circa 600 m di altitudine .s.l.m, le indagini sistematiche hanno consentito di delineare la cronologia di occupazione in due periodi: una prima fase, solo individuata, di frequentazione riconducibile ad epoca pre e protostorica ed una seconda molto significativa, indagata con campagne di scavo sistematico, di occupazione e sviluppo del sito, che ebbe inizio solo dall’età tardo-antica e perdurò per tutto il Medioevo. Il sito, che si è sviluppato in un punto nevralgico del territorio fluido di influenza Bizantina dalla Liguria e Longobarda sul versante Piacentino, potrebbe essere stato parte di una rete difensiva limitanea attiva durante l’età tardo-antica e l’Alto Medioevo. Sono notevoli alcuni ambienti riconducibili ad abitazioni, realizzati in accurato paramento murario con tecnica a fasce a spina di pesce, in materiale lapideo. Tra le strutture tardoantiche, peculiare è un’imponete cisterna di raccolta dell’acqua per garantire l’approvvigionamento idrico al sito, realizzata con copertura a volta, composta di due grandi vasche comunicanti sotterranee della prof. ca 3 m, con impermeabilizzazione delle pareti e del piano di fondo con malta e cocciopesto. Tra le attestazioni recuperate, notevoli alcuni ambienti che per tecnica edilizia sono ascrivibili ad un villaggio fortificato, naturalmente protetto dai ripidi pendii circostanti, con un sistema di difesa testimoniato dalla presenza di numerose buche di palo per la realizzazione di una staccionata di protezione a completamento della difesa naturale e gradinate scalpellate nella roccia, verosimilmente realizzata nel periodo di maggiore floridezza dell’impianto. I frammenti ceramici pertinenti ai contesti in esame testimoniano un periodo di frequentazione tra il IV e il VII sec. e trovano confronti in altri siti coevi dell’Italia Settentrionale.
Edilizia tardoantica nel sito fortificato di Piana di San Martino, Pianello Val Tidone (PC)
BOLZONI G
;
2018
Abstract
Nel sito della Piana di San Martino, Pianello V.T. (PC), situato nella Media Val Tidone a circa 600 m di altitudine .s.l.m, le indagini sistematiche hanno consentito di delineare la cronologia di occupazione in due periodi: una prima fase, solo individuata, di frequentazione riconducibile ad epoca pre e protostorica ed una seconda molto significativa, indagata con campagne di scavo sistematico, di occupazione e sviluppo del sito, che ebbe inizio solo dall’età tardo-antica e perdurò per tutto il Medioevo. Il sito, che si è sviluppato in un punto nevralgico del territorio fluido di influenza Bizantina dalla Liguria e Longobarda sul versante Piacentino, potrebbe essere stato parte di una rete difensiva limitanea attiva durante l’età tardo-antica e l’Alto Medioevo. Sono notevoli alcuni ambienti riconducibili ad abitazioni, realizzati in accurato paramento murario con tecnica a fasce a spina di pesce, in materiale lapideo. Tra le strutture tardoantiche, peculiare è un’imponete cisterna di raccolta dell’acqua per garantire l’approvvigionamento idrico al sito, realizzata con copertura a volta, composta di due grandi vasche comunicanti sotterranee della prof. ca 3 m, con impermeabilizzazione delle pareti e del piano di fondo con malta e cocciopesto. Tra le attestazioni recuperate, notevoli alcuni ambienti che per tecnica edilizia sono ascrivibili ad un villaggio fortificato, naturalmente protetto dai ripidi pendii circostanti, con un sistema di difesa testimoniato dalla presenza di numerose buche di palo per la realizzazione di una staccionata di protezione a completamento della difesa naturale e gradinate scalpellate nella roccia, verosimilmente realizzata nel periodo di maggiore floridezza dell’impianto. I frammenti ceramici pertinenti ai contesti in esame testimoniano un periodo di frequentazione tra il IV e il VII sec. e trovano confronti in altri siti coevi dell’Italia Settentrionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.