La ratio l. n. 3/2018, cd. di riordino delle professioni sanitarie, è facilmente rinvenibile nella preoccupazione connessa al fenomeno delle pratiche abusive nello specifico settore delle scienze sanitarie; ed invero, la volontà di contrastare l’abusivismo professionale in ambito medico-sanitario rappresenta il filo conduttore dell’intero provvedimento normativo. Ma come spesso accade non sempre le buone intenzioni del legislatore vengono trasfuse in adeguati atti normativi. Le innovazioni – al di là delle consuete carenze intorno alla tecnica di normazione – si concentrano, essenzialmente, sull’art. 348 c.p. ritenuto lo strumento idoneo a risolvere i problemi sottesi al particolare settore sanitario. Una tale impostazione nella misura in cui ripone eccessiva fiducia nella fattispecie descritta all’art. 348 c.p. presta il fianco ad un duplice ordine di riserve. In primo luogo, la fattispecie di esercizio abusivo di una professione viene ridipinta a tinte monistiche, mentre concerne tutte le cd. professioni liberali (o protette) e, quindi, non può essere concepita come uno specifico rimedio applicabile al settore medico/sanitario. La concreta configurabilità dell’art. 348 c.p., ed è la seconda obiezione, dipende, per communis opinio – dalla quale ci permettiamo dissentire per le ragioni che svilupperemo più avanti – anche dalle disposizioni sparse nella legislazione speciale e queste sono calibrate su specifiche caratteristiche settoriali. Da un punto di vista metodologico il lavoro si sofferma su alcuni aspetti di particolare rilevanza dommatica e politico-criminale della fattispecie di esercizio abusivo di una professione, per poi affrontare le novità introdotte dalla l. n. 3/2018. Le inadeguatezze delle innovazioni apportate dal legislatore vengono, in una prospettiva de lege ferenda, evidenziate con degli ‘aggiustamenti’ della modificata fattispecie di cui all’art. 348 c.p.

L’esercizio abusivo di una professione (art. 348 c.p.) dopo le modifiche introdotte dalla l. n. 3/2018

Elio Lo Monte
2018-01-01

Abstract

La ratio l. n. 3/2018, cd. di riordino delle professioni sanitarie, è facilmente rinvenibile nella preoccupazione connessa al fenomeno delle pratiche abusive nello specifico settore delle scienze sanitarie; ed invero, la volontà di contrastare l’abusivismo professionale in ambito medico-sanitario rappresenta il filo conduttore dell’intero provvedimento normativo. Ma come spesso accade non sempre le buone intenzioni del legislatore vengono trasfuse in adeguati atti normativi. Le innovazioni – al di là delle consuete carenze intorno alla tecnica di normazione – si concentrano, essenzialmente, sull’art. 348 c.p. ritenuto lo strumento idoneo a risolvere i problemi sottesi al particolare settore sanitario. Una tale impostazione nella misura in cui ripone eccessiva fiducia nella fattispecie descritta all’art. 348 c.p. presta il fianco ad un duplice ordine di riserve. In primo luogo, la fattispecie di esercizio abusivo di una professione viene ridipinta a tinte monistiche, mentre concerne tutte le cd. professioni liberali (o protette) e, quindi, non può essere concepita come uno specifico rimedio applicabile al settore medico/sanitario. La concreta configurabilità dell’art. 348 c.p., ed è la seconda obiezione, dipende, per communis opinio – dalla quale ci permettiamo dissentire per le ragioni che svilupperemo più avanti – anche dalle disposizioni sparse nella legislazione speciale e queste sono calibrate su specifiche caratteristiche settoriali. Da un punto di vista metodologico il lavoro si sofferma su alcuni aspetti di particolare rilevanza dommatica e politico-criminale della fattispecie di esercizio abusivo di una professione, per poi affrontare le novità introdotte dalla l. n. 3/2018. Le inadeguatezze delle innovazioni apportate dal legislatore vengono, in una prospettiva de lege ferenda, evidenziate con degli ‘aggiustamenti’ della modificata fattispecie di cui all’art. 348 c.p.
2018
9788892117990
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4762179
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact