L’insicurezza sociale sembra un fenomeno in crescita; lo è nei fatti da alcuni punti di vista, pensiamo alla sfera lavorativa e alla questione della precarietà economica ed esistenziale, e lo è solo come percezione da altre prospettive, pensiamo al timore della microcriminalità anche in società piuttosto sicure e in fasi di diminuzione dei reati. Dalla letteratura sociologica più recente emergono due grandi filoni, che non vanno concepiti come contrapposti né reciprocamente escludenti, anzi una loro connessione va ricercata proprio perché potrebbe consentire una comprensione approfondita di un fenomeno così complesso. Da una parte, le radicali trasformazioni sociali ed economiche che hanno colpito le società occidentali – e questo il contesto di cui ci occupiamo – negli ultimi 40-50 anni, dall’altra il paradosso di società sempre più protette e sempre meno sicure. L’intento di questo contributo è di provare a spiegare l’insicurezza sociale, intesa allo stesso tempo come presenza effettiva, in qualche modo oggettiva, di rischi sociali e anche come percezione diffusa di pericolo, come effetto delle dinamiche di rottura o sfilacciamento dei legami sociali. Da questo punto di vista l’insicurezza va intesa come mancanza o carenza di relazioni sociali. La società contemporanea e fondamentalmente insicura a causa di meccanismi sociali che tendono a rompere le relazioni sociali e quindi a isolare, nei casi più gravi, o a limitare, nella gran parte dei casi, le connessioni che l’attore sociale ha costruito o può costruire con gli altri.
Società insicure. Un’analisi critica del concetto di rischio nelle società contemporanee
cavalca, guido
2021-01-01
Abstract
L’insicurezza sociale sembra un fenomeno in crescita; lo è nei fatti da alcuni punti di vista, pensiamo alla sfera lavorativa e alla questione della precarietà economica ed esistenziale, e lo è solo come percezione da altre prospettive, pensiamo al timore della microcriminalità anche in società piuttosto sicure e in fasi di diminuzione dei reati. Dalla letteratura sociologica più recente emergono due grandi filoni, che non vanno concepiti come contrapposti né reciprocamente escludenti, anzi una loro connessione va ricercata proprio perché potrebbe consentire una comprensione approfondita di un fenomeno così complesso. Da una parte, le radicali trasformazioni sociali ed economiche che hanno colpito le società occidentali – e questo il contesto di cui ci occupiamo – negli ultimi 40-50 anni, dall’altra il paradosso di società sempre più protette e sempre meno sicure. L’intento di questo contributo è di provare a spiegare l’insicurezza sociale, intesa allo stesso tempo come presenza effettiva, in qualche modo oggettiva, di rischi sociali e anche come percezione diffusa di pericolo, come effetto delle dinamiche di rottura o sfilacciamento dei legami sociali. Da questo punto di vista l’insicurezza va intesa come mancanza o carenza di relazioni sociali. La società contemporanea e fondamentalmente insicura a causa di meccanismi sociali che tendono a rompere le relazioni sociali e quindi a isolare, nei casi più gravi, o a limitare, nella gran parte dei casi, le connessioni che l’attore sociale ha costruito o può costruire con gli altri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.