Il volume intende fornire un contributo al dibattito sulle modalità con cui l’esperienza giuridica romana ebbe a relazionarsi con la malattia mentale. L’obiettivo è perseguito assumendo la peculiare prospettiva del processo criminale di età tardorepubblicana e, più in particolare, attraverso l’analisi dei riferimenti dedicati all’argomento in seno all’orazione ciceroniana Pro Sexto Roscio Amerino. Nel contesto considerato, l’uso di lemmi evocativi di infermità psichica risulta attestato tanto laddove si discute della credibilità delle accuse su cui la giuria è chiamata a pronunciarsi quanto in relazione alla sanzionabilità di condotte a tal punto devianti da apparire assolutamente irrazionali. Nell’uno e nell’altro caso, l’approccio al fenomeno si manifesta fortemente intriso di figure e concetti propri dell’etica stoica, di cui Cicerone si rese notoriamente assertore. Decisiva appare l’idea per cui gli stati passionali sono in grado di menomare le facoltà di pensiero dell’individuo, rendendolo indegno di affidamento ma non anche irresponsabile del proprio agire.
Follia, processo e responsabilità nella 'Pro Sexto Roscio Amerino'
Giovanbattista Greco
2021-01-01
Abstract
Il volume intende fornire un contributo al dibattito sulle modalità con cui l’esperienza giuridica romana ebbe a relazionarsi con la malattia mentale. L’obiettivo è perseguito assumendo la peculiare prospettiva del processo criminale di età tardorepubblicana e, più in particolare, attraverso l’analisi dei riferimenti dedicati all’argomento in seno all’orazione ciceroniana Pro Sexto Roscio Amerino. Nel contesto considerato, l’uso di lemmi evocativi di infermità psichica risulta attestato tanto laddove si discute della credibilità delle accuse su cui la giuria è chiamata a pronunciarsi quanto in relazione alla sanzionabilità di condotte a tal punto devianti da apparire assolutamente irrazionali. Nell’uno e nell’altro caso, l’approccio al fenomeno si manifesta fortemente intriso di figure e concetti propri dell’etica stoica, di cui Cicerone si rese notoriamente assertore. Decisiva appare l’idea per cui gli stati passionali sono in grado di menomare le facoltà di pensiero dell’individuo, rendendolo indegno di affidamento ma non anche irresponsabile del proprio agire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.