L’autrice propone una lettura storico-critica delle narrazioni del pragmatismo e del personalismo che hanno animato il dibattito pedagogico in Italia nel corso del XX secolo e nel primo scorcio del nuovo millennio. L’analisi del pensiero dei principali teorici delle due correnti, Jacques Maritain e John Dewey, è stata condotta attraverso le reciproche interpretazioni che scuola cattolica e scuola laica hanno dato le une delle altre, mettendo in evidenza continuità e discontinuità, assonanze e differenze, nel tentativo di provare a delineare un’ipotesi di incontro possibile. Attraverso una serie di ricognizioni teoriche di alcune delle voci più autorevoli del pensiero pedagogico a dominanza filosofica nel passaggio dalla modernità alla postmodernità, si è cercato di registrare gli elementi di prossimità e di distanza degli umanesimi laici e cristiani che, per lungo tratto, hanno costituito i sentieri delle narrazioni filosofico-pedagogiche del XX secolo. Pur nella distanza delle radici, pragmatismo e personalismo sembrano convergere di fronte all’irrompere dell’ospite inquietante, come Nietzsche definisce il nichilismo, nella comune difesa dell’educazione «come ultima narrazione dell’umanità» (G. Acone). Il libro intende rilanciare criticamente la proposta pedagogica della prospettiva neo-personalista cristiana come possibilità di leggere il presente e di fornire ipotesi, itinerari e proposte educative che possano tracciare orizzonti possibili capaci di intercettare gli autentici bisogni di senso dell’uomo contemporaneo.

Narrazioni pedagogiche. Pragmatismo e personalismo: ipotesi di un incontro possibile

Maria Chiara Castaldi
2021-01-01

Abstract

L’autrice propone una lettura storico-critica delle narrazioni del pragmatismo e del personalismo che hanno animato il dibattito pedagogico in Italia nel corso del XX secolo e nel primo scorcio del nuovo millennio. L’analisi del pensiero dei principali teorici delle due correnti, Jacques Maritain e John Dewey, è stata condotta attraverso le reciproche interpretazioni che scuola cattolica e scuola laica hanno dato le une delle altre, mettendo in evidenza continuità e discontinuità, assonanze e differenze, nel tentativo di provare a delineare un’ipotesi di incontro possibile. Attraverso una serie di ricognizioni teoriche di alcune delle voci più autorevoli del pensiero pedagogico a dominanza filosofica nel passaggio dalla modernità alla postmodernità, si è cercato di registrare gli elementi di prossimità e di distanza degli umanesimi laici e cristiani che, per lungo tratto, hanno costituito i sentieri delle narrazioni filosofico-pedagogiche del XX secolo. Pur nella distanza delle radici, pragmatismo e personalismo sembrano convergere di fronte all’irrompere dell’ospite inquietante, come Nietzsche definisce il nichilismo, nella comune difesa dell’educazione «come ultima narrazione dell’umanità» (G. Acone). Il libro intende rilanciare criticamente la proposta pedagogica della prospettiva neo-personalista cristiana come possibilità di leggere il presente e di fornire ipotesi, itinerari e proposte educative che possano tracciare orizzonti possibili capaci di intercettare gli autentici bisogni di senso dell’uomo contemporaneo.
2021
9788867608102
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4772385
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