This contribution deals with the analysis of the current state of the international and European data retention regime, following the judgments adopted by the EU Court of Justice in the Privacy International and La Quadrature du Net cases. The first part of the essay focuses on the analysis of the Luxembourg Court case-law prior to such judgments, that has been aimed at stressing the absolute incompatibility of the generalized collection of telecommunications data under the relevant EU law protecting privacy and personal data. The second part is dedicated to the critical examination of the judgments at issue, emphasizing their lights and shadows. Indeed, especially in the La Quadrature du Net case, the EU Court, differently from the past, has affirmed the legality of the general and indiscriminate data retention. This approach raises several problems in terms of compliance with Articles 7 and 8 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union. The third part contains the conclusions and identifies the perspectives resulting from the new orientation expressed by the Court of Justice, regarding both the future European regulation of data retention and the data transfers from the European Union to the United Kingdom in the post-Brexit era.

Il presente contributo ha ad oggetto l’analisi dello stato attuale della disciplina internazionale ed europea della data retention, a seguito delle pronunce adottate dalla Corte di giustizia UE nei casi Privacy International e La Quadrature du Net. La prima parte del saggio è incentrata sull’analisi della prassi giurisprudenziale della Corte di Lussemburgo precedente a tali pronunce, volta all’affermazione della incompatibilità assoluta della raccolta generalizzata dei dati delle telecomunicazioni in base alla pertinente normativa europea posta a tutela della vita privata e dei dati personali. La seconda parte è dedicata all’esame critico delle sentenze in discussione, sottolineandone tanto le luci quanto le ombre. Difatti, soprattutto nel caso La Quadrature du Net, i giudici di Lussemburgo, in controtendenza rispetto al passato, hanno sancito la legittimità della conservazione indifferenziata e generalizzata dei dati personali. Questo approccio pone numerose problematiche con riguardo al rispetto delle garanzie sottese agli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Nella terza parte sono svolte le conclusioni ed identificate le prospettive conseguenti al nuovo orientamento espresso dalla Corte di giustizia, relative sia alla futura regolamentazione europea della data retention sia al trasferimento dei dati dall’Unione europea al Regno Unito nel post Brexit.

La disciplina internazionale ed europea della data retention dopo le sentenze Privacy International e La Quadrature du Net della Corte di giustizia UE

Michele Nino
2021-01-01

Abstract

This contribution deals with the analysis of the current state of the international and European data retention regime, following the judgments adopted by the EU Court of Justice in the Privacy International and La Quadrature du Net cases. The first part of the essay focuses on the analysis of the Luxembourg Court case-law prior to such judgments, that has been aimed at stressing the absolute incompatibility of the generalized collection of telecommunications data under the relevant EU law protecting privacy and personal data. The second part is dedicated to the critical examination of the judgments at issue, emphasizing their lights and shadows. Indeed, especially in the La Quadrature du Net case, the EU Court, differently from the past, has affirmed the legality of the general and indiscriminate data retention. This approach raises several problems in terms of compliance with Articles 7 and 8 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union. The third part contains the conclusions and identifies the perspectives resulting from the new orientation expressed by the Court of Justice, regarding both the future European regulation of data retention and the data transfers from the European Union to the United Kingdom in the post-Brexit era.
2021
Il presente contributo ha ad oggetto l’analisi dello stato attuale della disciplina internazionale ed europea della data retention, a seguito delle pronunce adottate dalla Corte di giustizia UE nei casi Privacy International e La Quadrature du Net. La prima parte del saggio è incentrata sull’analisi della prassi giurisprudenziale della Corte di Lussemburgo precedente a tali pronunce, volta all’affermazione della incompatibilità assoluta della raccolta generalizzata dei dati delle telecomunicazioni in base alla pertinente normativa europea posta a tutela della vita privata e dei dati personali. La seconda parte è dedicata all’esame critico delle sentenze in discussione, sottolineandone tanto le luci quanto le ombre. Difatti, soprattutto nel caso La Quadrature du Net, i giudici di Lussemburgo, in controtendenza rispetto al passato, hanno sancito la legittimità della conservazione indifferenziata e generalizzata dei dati personali. Questo approccio pone numerose problematiche con riguardo al rispetto delle garanzie sottese agli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Nella terza parte sono svolte le conclusioni ed identificate le prospettive conseguenti al nuovo orientamento espresso dalla Corte di giustizia, relative sia alla futura regolamentazione europea della data retention sia al trasferimento dei dati dall’Unione europea al Regno Unito nel post Brexit.
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