Following the amendments made to the Law no. 164/1982, Legislative Decree no. 150/2011, which no longer expressly provides the possibility of carrying out a technical consultancy for the study of psycho-sexual conditions of the transsexual subject, part of Legal-Medicine interpretation has questioned the possible narrowing of technical-expert surveys and therefore the contribution of Legal Medicine and Mental-Forensic disciplines in cases of rectification of sex registry attribution. Starting from this assumption, the authors addressed the issue concerning the technical consultancy on the subject of transsexualism, focusing on the skills required and on the expert's methodology to be adopted in the c.t.u. field. In order to better protect the mental and physical health of transsexual subject, the importance of a multidisciplinary approach, and so the need of the appointment of an expert panel composed by one specialist in Forensic Medicine and one in Psychiatry have been stressed. At the same time, it emerged that in fact in some Italian Courts, already before the legislative amendment, was customary to base the judgment even only on the documentation attached by the applicant and released from various authorized centers.

A seguito delle modifiche apportate alla Legge n. 164/1982 dal Decreto Legislativo n. 150/2011, che non prevede più espressamente il richiamo alla possibilità di espletare una consulenza tecnica d’ufficio per lo studio delle condizioni psico-sessuali del soggetto transessuale, parte della dottrina medico-legale ha sollevato obiezioni circa il possibile restringimento delle indagini tecnico-peritali e quindi dell’apporto della disciplina medico-legale e psichiatrico-forense nei casi di rettificazione di attribuzione anagrafica del sesso. Partendo da tale assunto, gli autori hanno affrontato la tematica relativa alla consulenza tecnica di ufficio in tema di transessualismo, analizzando in particolare le professionalità richieste e la metodologia peritale da adottare nell’ambito della c.t.u. Al fine di tutelare maggiormente la salute psico-fisica del soggetto transessuale, è stata sottolineata l’importanza di un approccio multidisciplinare e, quindi, la necessità della nomina di un collegio peritale costituito da: uno specialista in Medicina Legale ed uno in Psichiatria. Al tempo stesso, è emerso come in realtà in alcuni Tribunali Italiani già prima della modifica legislativa fosse consuetudine basare il giudizio anche soltanto sulla documentazione allegata dall’istante e rilasciata dai vari centri autorizzati.

La consulenza tecnica d’Ufficio in tema di transessualismo alla luce del D.Lgs n. 150 del 2011: il contributo non sempre richiesto della medicina legale

SANTURRO, ALESSANDRO
2016-01-01

Abstract

Following the amendments made to the Law no. 164/1982, Legislative Decree no. 150/2011, which no longer expressly provides the possibility of carrying out a technical consultancy for the study of psycho-sexual conditions of the transsexual subject, part of Legal-Medicine interpretation has questioned the possible narrowing of technical-expert surveys and therefore the contribution of Legal Medicine and Mental-Forensic disciplines in cases of rectification of sex registry attribution. Starting from this assumption, the authors addressed the issue concerning the technical consultancy on the subject of transsexualism, focusing on the skills required and on the expert's methodology to be adopted in the c.t.u. field. In order to better protect the mental and physical health of transsexual subject, the importance of a multidisciplinary approach, and so the need of the appointment of an expert panel composed by one specialist in Forensic Medicine and one in Psychiatry have been stressed. At the same time, it emerged that in fact in some Italian Courts, already before the legislative amendment, was customary to base the judgment even only on the documentation attached by the applicant and released from various authorized centers.
2016
A seguito delle modifiche apportate alla Legge n. 164/1982 dal Decreto Legislativo n. 150/2011, che non prevede più espressamente il richiamo alla possibilità di espletare una consulenza tecnica d’ufficio per lo studio delle condizioni psico-sessuali del soggetto transessuale, parte della dottrina medico-legale ha sollevato obiezioni circa il possibile restringimento delle indagini tecnico-peritali e quindi dell’apporto della disciplina medico-legale e psichiatrico-forense nei casi di rettificazione di attribuzione anagrafica del sesso. Partendo da tale assunto, gli autori hanno affrontato la tematica relativa alla consulenza tecnica di ufficio in tema di transessualismo, analizzando in particolare le professionalità richieste e la metodologia peritale da adottare nell’ambito della c.t.u. Al fine di tutelare maggiormente la salute psico-fisica del soggetto transessuale, è stata sottolineata l’importanza di un approccio multidisciplinare e, quindi, la necessità della nomina di un collegio peritale costituito da: uno specialista in Medicina Legale ed uno in Psichiatria. Al tempo stesso, è emerso come in realtà in alcuni Tribunali Italiani già prima della modifica legislativa fosse consuetudine basare il giudizio anche soltanto sulla documentazione allegata dall’istante e rilasciata dai vari centri autorizzati.
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