Al giorno d’oggi le migrazioni dall’Europa del Sud vengono presentate come un esempio di emigrazione qualificata, se non proprio di “fuga dei cervelli”. Da più parti, infatti, è stato posto in evidenza il fatto che le nuove correnti migratorie emergenti da Paesi quali la Spagna o l’Italia si presentano ricche di novità rispetto alle migrazioni del passato. L’emancipazione femminile, l’incremento dei livelli di scolarità, le trasformazioni del mercato del lavoro, la creazione di uno spazio istituzionale sovranazionale condiviso per effetto dell’integrazione europea hanno generato un quadro dei movimenti migratori che si presenta oggi assai più articolato e denso di spunti per la ricerca. In questo contesto abbiamo cercato di comprendere la situazione, i problemi attuali e le prospettive di quanti sembrano tra i principali candidati a sviluppare percorsi migratori individuali nel futuro, ovvero gli studenti dei corsi di laurea di scienze umane e sociali o di scienze economiche e giuridiche in due Università – quella di Salerno e quella dell’Estremadura, sede di Cáceres – situate in regioni, la Campania e l’Estremadura, da sempre considerate in ritardo di sviluppo e ad elevata disoccupazione. Il volume raccoglie i risultati della e-survey che abbiamo condotto sugli studenti di questi due Atenei nel periodo immediatamente precedente al deflagrare della recente pandemia da coronavirus. A nostro avviso, una lettura dei risultati di questa indagine potrebbe consentire una migliore comprensione dei fattori economici, sociali, culturali che appaiono all’origine tanto dell’innesco di percorsi di mobilità territoriale, sia interna che internazionale, quanto della scelta di restare per investire le proprie capacità nell’economia e nella società di origine.
Prima della migrazione. Esperienze di vita, di studio e di mobilità degli studenti delle Università di Salerno e dell'Estremadura
Felice Addeo;Domenico Maddaloni;Grazia Moffa
2021-01-01
Abstract
Al giorno d’oggi le migrazioni dall’Europa del Sud vengono presentate come un esempio di emigrazione qualificata, se non proprio di “fuga dei cervelli”. Da più parti, infatti, è stato posto in evidenza il fatto che le nuove correnti migratorie emergenti da Paesi quali la Spagna o l’Italia si presentano ricche di novità rispetto alle migrazioni del passato. L’emancipazione femminile, l’incremento dei livelli di scolarità, le trasformazioni del mercato del lavoro, la creazione di uno spazio istituzionale sovranazionale condiviso per effetto dell’integrazione europea hanno generato un quadro dei movimenti migratori che si presenta oggi assai più articolato e denso di spunti per la ricerca. In questo contesto abbiamo cercato di comprendere la situazione, i problemi attuali e le prospettive di quanti sembrano tra i principali candidati a sviluppare percorsi migratori individuali nel futuro, ovvero gli studenti dei corsi di laurea di scienze umane e sociali o di scienze economiche e giuridiche in due Università – quella di Salerno e quella dell’Estremadura, sede di Cáceres – situate in regioni, la Campania e l’Estremadura, da sempre considerate in ritardo di sviluppo e ad elevata disoccupazione. Il volume raccoglie i risultati della e-survey che abbiamo condotto sugli studenti di questi due Atenei nel periodo immediatamente precedente al deflagrare della recente pandemia da coronavirus. A nostro avviso, una lettura dei risultati di questa indagine potrebbe consentire una migliore comprensione dei fattori economici, sociali, culturali che appaiono all’origine tanto dell’innesco di percorsi di mobilità territoriale, sia interna che internazionale, quanto della scelta di restare per investire le proprie capacità nell’economia e nella società di origine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.