The article highlights the prestige and “technical” functionality of Italian used by one of 17th century Britain's major architects, Inigo Jones, through the linguistic study of a first-hand testimony: the notebook from his second trip to Italy, known as the 'Roman sketchbook'. A less well-studied specimen with regard to other similar texts – such as the 'Taccuino italiano' by Anton Van Dyck – the sketchbook contains numerous Italian annotations. We analyze the Oxford English Dictionary and Worlde of Wordes by Giovanni Florio, along with a typology classification that orders the notes based on the degree of linguistic autonomy compared to the Italian sources of the Jonesian “working library”, of which a synoptic picture is proposed.

L’articolo fa luce sul prestigio e la funzionalità "tecnica" dell’italiano presso uno dei maggiori architetti inglesi del XVII secolo, Inigo Jones, attraverso lo studio linguistico di una testimonianza di prima mano: il taccuino del suo secondo viaggio in Italia, noto come 'Roman sketchbook'. Esemplare meno studiato rispetto ad altri testi affini – come il 'Taccuino italiano' di Anton Van Dyck –, lo 'sketchbook' contiene numerose annotazioni ad alto tasso di italianismi. Se ne offre qui un’analisi sulla scorta dell’'Oxford English Dictionary' e del 'Worlde of Wordes' di Giovanni Florio, insieme a una classificazione tipologica che ordina le note in base al grado di autonomia linguistica rispetto alle fonti italiane della «working library» jonesiana, di cui si propone un quadro sinottico.

Il 'Roman sketchbook' di Inigo Jones: riflessi linguistici del viaggio in Italia

Francesca Cupelloni
2017-01-01

Abstract

The article highlights the prestige and “technical” functionality of Italian used by one of 17th century Britain's major architects, Inigo Jones, through the linguistic study of a first-hand testimony: the notebook from his second trip to Italy, known as the 'Roman sketchbook'. A less well-studied specimen with regard to other similar texts – such as the 'Taccuino italiano' by Anton Van Dyck – the sketchbook contains numerous Italian annotations. We analyze the Oxford English Dictionary and Worlde of Wordes by Giovanni Florio, along with a typology classification that orders the notes based on the degree of linguistic autonomy compared to the Italian sources of the Jonesian “working library”, of which a synoptic picture is proposed.
2017
L’articolo fa luce sul prestigio e la funzionalità "tecnica" dell’italiano presso uno dei maggiori architetti inglesi del XVII secolo, Inigo Jones, attraverso lo studio linguistico di una testimonianza di prima mano: il taccuino del suo secondo viaggio in Italia, noto come 'Roman sketchbook'. Esemplare meno studiato rispetto ad altri testi affini – come il 'Taccuino italiano' di Anton Van Dyck –, lo 'sketchbook' contiene numerose annotazioni ad alto tasso di italianismi. Se ne offre qui un’analisi sulla scorta dell’'Oxford English Dictionary' e del 'Worlde of Wordes' di Giovanni Florio, insieme a una classificazione tipologica che ordina le note in base al grado di autonomia linguistica rispetto alle fonti italiane della «working library» jonesiana, di cui si propone un quadro sinottico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4773836
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