Il linguaggio del mito riveste un ruolo essenziale nel pensiero di Plotino che, per descrivere le realtà costitutivamente ineffabili, si serve della potenza dell’immagine narrata. Plotino, nelle Enneadi, ricorre alla triade divina Urano-Crono-Zeus, des- critta nella Teogonia esiodea, per assimilarla ai tre principi incorporei alla base del suo sistema metafisico. Secondo l’interpretazione di Hadot, Urano si identifiche- rebbe con l’Uno-Bene, Crono con l’Intelletto e Zeus con il Demiurgo e l’Anima del tutto. In questo saggio, si cercherà di dimostrare che l’assimilazione di Urano all’Uno genera una serie di aporie consistenti, in quanto sembra essere del tutto in- compatibile con la concezione plotiniana di un principio assolutamente trascen- dente, semplice e originario. L’identificazione di Urano con l’Uno non sembra infatti trovare esplicitazione nel testo plotiniano.
Plotino e la triade divina Urano-Crono-Zeus
CLAUDIA LO CASTO
2018-01-01
Abstract
Il linguaggio del mito riveste un ruolo essenziale nel pensiero di Plotino che, per descrivere le realtà costitutivamente ineffabili, si serve della potenza dell’immagine narrata. Plotino, nelle Enneadi, ricorre alla triade divina Urano-Crono-Zeus, des- critta nella Teogonia esiodea, per assimilarla ai tre principi incorporei alla base del suo sistema metafisico. Secondo l’interpretazione di Hadot, Urano si identifiche- rebbe con l’Uno-Bene, Crono con l’Intelletto e Zeus con il Demiurgo e l’Anima del tutto. In questo saggio, si cercherà di dimostrare che l’assimilazione di Urano all’Uno genera una serie di aporie consistenti, in quanto sembra essere del tutto in- compatibile con la concezione plotiniana di un principio assolutamente trascen- dente, semplice e originario. L’identificazione di Urano con l’Uno non sembra infatti trovare esplicitazione nel testo plotiniano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.