Il volume accoglie i risultati della prima sistematica indagine del patrimonio artistico in argento dell’area meridionale del Salernitano, coincidente con il territorio dell’antica diocesi di Capaccio. L’indagine, frutto delle ricerche dottorali, contribuisce a integrare e arricchire il panorama dei maestri argentieri attivi a Napoli e il quadro delle relazioni con committenti privati ed enti religiosi delle Province tra il Sei e il Settecento. L’indagine ha evidenziato l’esistenza di opere prodotte tanto da noti maestri partenopei, quali ad esempio Aniello Treglia e Nicola De Angelis, quanto da inediti argentieri, come Decio Cataneo e Ambrogio Ameruso, identificati per mezzo di punzoni e iscrizioni, portando alla luce opere d’arte, di difficile fruizione, che contribuiscono a determinare una comune identità culturale.
Argenti nel Salernitano. Tesori svelati dell’antica diocesi di Capaccio tra Sei e Settecento
Ricco Antonello
2021-01-01
Abstract
Il volume accoglie i risultati della prima sistematica indagine del patrimonio artistico in argento dell’area meridionale del Salernitano, coincidente con il territorio dell’antica diocesi di Capaccio. L’indagine, frutto delle ricerche dottorali, contribuisce a integrare e arricchire il panorama dei maestri argentieri attivi a Napoli e il quadro delle relazioni con committenti privati ed enti religiosi delle Province tra il Sei e il Settecento. L’indagine ha evidenziato l’esistenza di opere prodotte tanto da noti maestri partenopei, quali ad esempio Aniello Treglia e Nicola De Angelis, quanto da inediti argentieri, come Decio Cataneo e Ambrogio Ameruso, identificati per mezzo di punzoni e iscrizioni, portando alla luce opere d’arte, di difficile fruizione, che contribuiscono a determinare una comune identità culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.