Tra i protagonisti della scena contemporanea internazionale, Romeo Castellucci ha sviluppato una nuova modalità di concepire il teatro. A partire dal lavoro svolto con la Socìetas Raffaello Sanzio fino alle esperienze individuali come regista, Castellucci ha prodotto risultati emblematici perseguendo una linea che ha sovvertito dall’interno gli statuti del teatro con soluzioni radicali sul piano estetico e culturale. Risultato coerente di tale ricerca teatrale è BROS, presentato per la prima volta a Lugano nell’ottobre del 2021, nel quale un gruppo di non-attori (sempre diverso ad ogni tappa della tournée) è impegnato in una partitura di azioni non concordate e suggerite in scena attraverso l’utilizzo di auricolari. BROS, che si configura come un fenomeno a metà strada tra uno studio antropologico e un prodotto artistico, presenta l’azzeramento delle funzioni tradizionali di attore e di spettatore, indicando la possibilità di un nuovo orizzonte percettivo dell’esperienza teatrale. Il saggio intende analizzare i meccanismi dello spettacolo evidenziando in particolar modo l’esito estremo del processo attivato da Castellucci, nel corso di circa quarant’anni di carriera, di negazione progressiva del concetto di rappresentazione che sottrae al teatro ogni cifra interpretativa e psicologica.

"BROS" di Romeo Castellucci. Corpi e immagini di un teatro senza attori

ANNAMARIA SAPIENZA
2022-01-01

Abstract

Tra i protagonisti della scena contemporanea internazionale, Romeo Castellucci ha sviluppato una nuova modalità di concepire il teatro. A partire dal lavoro svolto con la Socìetas Raffaello Sanzio fino alle esperienze individuali come regista, Castellucci ha prodotto risultati emblematici perseguendo una linea che ha sovvertito dall’interno gli statuti del teatro con soluzioni radicali sul piano estetico e culturale. Risultato coerente di tale ricerca teatrale è BROS, presentato per la prima volta a Lugano nell’ottobre del 2021, nel quale un gruppo di non-attori (sempre diverso ad ogni tappa della tournée) è impegnato in una partitura di azioni non concordate e suggerite in scena attraverso l’utilizzo di auricolari. BROS, che si configura come un fenomeno a metà strada tra uno studio antropologico e un prodotto artistico, presenta l’azzeramento delle funzioni tradizionali di attore e di spettatore, indicando la possibilità di un nuovo orizzonte percettivo dell’esperienza teatrale. Il saggio intende analizzare i meccanismi dello spettacolo evidenziando in particolar modo l’esito estremo del processo attivato da Castellucci, nel corso di circa quarant’anni di carriera, di negazione progressiva del concetto di rappresentazione che sottrae al teatro ogni cifra interpretativa e psicologica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4788866
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