La legislazione in materia di sicurezza pubblica pone in evidenza una marcata elusione dei principi costituzionali fondativi del diritto penale a base oggettivistica; dalla svalutazione delle opzioni costituzionali discende la criminalizzazione di specifiche categorie marginali della società. Ad essere punito non è il singolo fatto di reato ma il soggetto per il modo di vita. L’inasprimento sanzionatorio contro extracomunitari, homeless, parcheggiatori abusivi, ‘graffitari’ o di forme più o meno invasive della mendicità rappresentano la prova inconfutabile. Le cause di una tale impostazione sono molteplici ma, per l’oggettiva rilevanza, occorre segnalare: il tramonto del welfare state da cui è derivata una implementazione delle politiche di rigore; la paura della collettività ampliata dalla rappresentazione mediatica della criminalità; la ricerca di consenso da parte del legislatore che, per fini elettorali, strumentalizza il panico sociale. In una prospettiva di riforma occorre un ritorno ai principii costituzionali che abiurano qualunque ipotesi di colpa d’autore.

Il diritto penale exotropico: politiche securitarie e criminalizzazione delle categorie marginali. Ovvero lo svuotamento dei principi costituzionali e la riaffermazione del diritto penale d’autore.

TELESCA Mariangela
2022-01-01

Abstract

La legislazione in materia di sicurezza pubblica pone in evidenza una marcata elusione dei principi costituzionali fondativi del diritto penale a base oggettivistica; dalla svalutazione delle opzioni costituzionali discende la criminalizzazione di specifiche categorie marginali della società. Ad essere punito non è il singolo fatto di reato ma il soggetto per il modo di vita. L’inasprimento sanzionatorio contro extracomunitari, homeless, parcheggiatori abusivi, ‘graffitari’ o di forme più o meno invasive della mendicità rappresentano la prova inconfutabile. Le cause di una tale impostazione sono molteplici ma, per l’oggettiva rilevanza, occorre segnalare: il tramonto del welfare state da cui è derivata una implementazione delle politiche di rigore; la paura della collettività ampliata dalla rappresentazione mediatica della criminalità; la ricerca di consenso da parte del legislatore che, per fini elettorali, strumentalizza il panico sociale. In una prospettiva di riforma occorre un ritorno ai principii costituzionali che abiurano qualunque ipotesi di colpa d’autore.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4804033
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