La monografia si articola in tre capitoli, oltre all'introduzione, alle osservazioni conclusive e ad un'appendice delle fonti. Nell'introduzione sono delineati i caratteri essenziali dell'illecito noto come plagium, partendo dalla ricostruzione operata da E. Volterra nella sent. C. Cost 96/1981. Sono poi individuati gli aspetti problematici che saranno esaminati nel corso dello studio. Nel primo capitolo si affronta il problema della datazione della lex Fabia. Dopo aver esposto e discusso le principali ipotesi al riguardo, si individuano gli elementi che fanno propendere per una datazione collocata tra il 66 e il 63 a.C. Il secondo capitolo è dedicato all'esame delle fonti relative ad alcune questioni di carattere processuale, concludendo per la natura ibrida della prima procedura adottata per la repressione di questo illecito, a cavallo tra processo pubblico e processo privato recuperatorio. Il confronto con il trattato romano-licio del 44 a.C. lascia ipotizzare che presto la procedura virò verso la sfera pienamente pubblicistica. La pena sia per il primo che per il secondo caput sembra essere stata di carattere pecuniario, sino alla svolta di epoca epiclassica-tardoantica. L'ultimo capitolo è incentrato sulla storia del lemma plagium e sul suo impiego tecnico-giuridico. Nelle conclusioni si traccia una breve storia del plagium da Roma ai giorni nostri
Lex Fabia. Le origini del plagio
Scognamiglio Margherita
2022
Abstract
La monografia si articola in tre capitoli, oltre all'introduzione, alle osservazioni conclusive e ad un'appendice delle fonti. Nell'introduzione sono delineati i caratteri essenziali dell'illecito noto come plagium, partendo dalla ricostruzione operata da E. Volterra nella sent. C. Cost 96/1981. Sono poi individuati gli aspetti problematici che saranno esaminati nel corso dello studio. Nel primo capitolo si affronta il problema della datazione della lex Fabia. Dopo aver esposto e discusso le principali ipotesi al riguardo, si individuano gli elementi che fanno propendere per una datazione collocata tra il 66 e il 63 a.C. Il secondo capitolo è dedicato all'esame delle fonti relative ad alcune questioni di carattere processuale, concludendo per la natura ibrida della prima procedura adottata per la repressione di questo illecito, a cavallo tra processo pubblico e processo privato recuperatorio. Il confronto con il trattato romano-licio del 44 a.C. lascia ipotizzare che presto la procedura virò verso la sfera pienamente pubblicistica. La pena sia per il primo che per il secondo caput sembra essere stata di carattere pecuniario, sino alla svolta di epoca epiclassica-tardoantica. L'ultimo capitolo è incentrato sulla storia del lemma plagium e sul suo impiego tecnico-giuridico. Nelle conclusioni si traccia una breve storia del plagium da Roma ai giorni nostriI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.