This essay deals with the analysis of the legality of the mass surveillance of personal data under international and European law in the light of the case law of the European Court of Human Rights and the Court of Justice of the European Union. The contribution examines an important change of approach expressed over the years by these courts: on the one hand, in the first phase of their case law, the Courts had established the incompatibility of the indiscriminate and widespread collection of personal information with the European Convention on Human Rights and the relevant EU legislation on individual privacy; on the other hand, in the second phase the legality of said collection was affirmed. The article underlines that this new orientation, based on the paradigm shift between privacy and security and aimed at normalizing mass surveillance in the fight against terrorism and organized crime, raises several and complex issues with regard to the observance of human rights protected both by the Strasbourg system and by European Union law.

Il presente lavoro ha ad oggetto l’analisi della legittimità della sorveglianza massiva dei dati personali in base al diritto internazionale ed europeo alla luce della prassi giurisprudenziale adottata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. Nel contributo viene esaminato un importante cambio di approccio espresso nel corso degli anni da dette corti: da un lato, nella prima fase della loro prassi è stata sancita l’incompatibilità della raccolta indiscriminata e diffusa delle informazioni personali con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la pertinente normativa UE in materia di privacy individuale; dall’altro, nella seconda fase è stata affermata peraltro la legittimità di detta raccolta. Nel contributo viene sottolineato che tale nuovo orientamento, basato sul cambio di paradigma tra privacy e sicurezza e teso a normalizzare la sorveglianza di massa nella lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata, pone una serie di delicate problematiche con riguardo all’osservanza dei diritti umani tutelati tanto dal sistema di Strasburgo quanto dal diritto dell’Unione europea.

La normalizzazione della sorveglianza di massa nella prassi giurisprudenziale delle Corti di Strasburgo e Lussemburgo: verso il cambio di paradigma del rapporto privacy v. security

Michele Nino
2022-01-01

Abstract

This essay deals with the analysis of the legality of the mass surveillance of personal data under international and European law in the light of the case law of the European Court of Human Rights and the Court of Justice of the European Union. The contribution examines an important change of approach expressed over the years by these courts: on the one hand, in the first phase of their case law, the Courts had established the incompatibility of the indiscriminate and widespread collection of personal information with the European Convention on Human Rights and the relevant EU legislation on individual privacy; on the other hand, in the second phase the legality of said collection was affirmed. The article underlines that this new orientation, based on the paradigm shift between privacy and security and aimed at normalizing mass surveillance in the fight against terrorism and organized crime, raises several and complex issues with regard to the observance of human rights protected both by the Strasbourg system and by European Union law.
2022
Il presente lavoro ha ad oggetto l’analisi della legittimità della sorveglianza massiva dei dati personali in base al diritto internazionale ed europeo alla luce della prassi giurisprudenziale adottata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. Nel contributo viene esaminato un importante cambio di approccio espresso nel corso degli anni da dette corti: da un lato, nella prima fase della loro prassi è stata sancita l’incompatibilità della raccolta indiscriminata e diffusa delle informazioni personali con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la pertinente normativa UE in materia di privacy individuale; dall’altro, nella seconda fase è stata affermata peraltro la legittimità di detta raccolta. Nel contributo viene sottolineato che tale nuovo orientamento, basato sul cambio di paradigma tra privacy e sicurezza e teso a normalizzare la sorveglianza di massa nella lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata, pone una serie di delicate problematiche con riguardo all’osservanza dei diritti umani tutelati tanto dal sistema di Strasburgo quanto dal diritto dell’Unione europea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4812631
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