Tra le espressioni più estreme del teatro contemporaneo, il gruppo catalano della Fura dels Baus si è imposto all’attenzione internazionale per l’originalità di un linguaggio scenico che ha superato gli statuti tradizionali del teatro in nome dell’esplorazione di codici provenienti da molteplici ambiti della contemporaneità. Nel 1997 il gruppo cura l’allestimento de Le martyre de saint Sébastien (1911), di Claude Debussy e Gabriele D’Annunzio, che offre alla Fura la possibilità di riflettere sul martirio come il riflesso di una normalità basata sull’esperienza del dolore e dell’emarginazione. L’originale dannunziano si offre generoso anche ad “eretiche” rivisitazioni, rispondendo ad interrogativi urgenti sul rapporto tra l’uomo e il suo tempo.
Martiri di una dolorosa normalità. ‘Le Martyre de Saint Sébastien’ della Fura del Baus (1997)
Annamaria Sapienza
2022-01-01
Abstract
Tra le espressioni più estreme del teatro contemporaneo, il gruppo catalano della Fura dels Baus si è imposto all’attenzione internazionale per l’originalità di un linguaggio scenico che ha superato gli statuti tradizionali del teatro in nome dell’esplorazione di codici provenienti da molteplici ambiti della contemporaneità. Nel 1997 il gruppo cura l’allestimento de Le martyre de saint Sébastien (1911), di Claude Debussy e Gabriele D’Annunzio, che offre alla Fura la possibilità di riflettere sul martirio come il riflesso di una normalità basata sull’esperienza del dolore e dell’emarginazione. L’originale dannunziano si offre generoso anche ad “eretiche” rivisitazioni, rispondendo ad interrogativi urgenti sul rapporto tra l’uomo e il suo tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.