Il 28 dicembre 1969 si rappresenta in prima assoluta al cinema Mignon di Milano il film Medea di Pier Paolo Pasolini. Il titolo rinvia all’omonima tragedia di Euripide, dalla quale il raffinato intellettuale si limita a trarre «qualche citazione». In effetti, la trasposi- zione filmica del mito è all’insegna della contaminazione che, in funzione anticlassicistica, rinnova il mito della Grecia classica, soppiantato da quello di una Grecia barbara. È Medea la personificazione di questa civiltà arcaica e teocratica, una Medea molto meno “aggressiva” rispetto a quella classica, secondo i propositi della sua interprete, Maria Callas. In tal modo il personaggio stereotipo della madre-assassina si arricchisce in drammatica, umana complessità, giungendo a noi donna anticamente moderna.
La Medea «non aggressiva» e «carta con mille incognite» nella Grecia barbara di Pier Paolo Pasolini
IRENE CHIRICO
2022
Abstract
Il 28 dicembre 1969 si rappresenta in prima assoluta al cinema Mignon di Milano il film Medea di Pier Paolo Pasolini. Il titolo rinvia all’omonima tragedia di Euripide, dalla quale il raffinato intellettuale si limita a trarre «qualche citazione». In effetti, la trasposi- zione filmica del mito è all’insegna della contaminazione che, in funzione anticlassicistica, rinnova il mito della Grecia classica, soppiantato da quello di una Grecia barbara. È Medea la personificazione di questa civiltà arcaica e teocratica, una Medea molto meno “aggressiva” rispetto a quella classica, secondo i propositi della sua interprete, Maria Callas. In tal modo il personaggio stereotipo della madre-assassina si arricchisce in drammatica, umana complessità, giungendo a noi donna anticamente moderna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.