In Biodeconstruction (2018) ho sostenuto che nel seminario La vita la morte (1975-76), il filosofo franco-algerino Jacques Derrida avrebbe anticipato i più recenti sviluppi dell’epigenetica, un campo in cui il dogma del determinismo genetico viene radicalmente messo in discussione rilevando l’influenza dell’ambiente nella produzione di mutazioni nel programma genetico, in particolare laddove una popolazione genetica si trova ad affrontare un cambiamento radicale delle condizioni ambientali, ciò che propongo di chiamare “un evento ecologico”. Vorrei esplorare il confronto tra la decostruzione derridiana del determinismo genetico e le elaborazioni teoriche dell’epigenetica, facendo riferimento al lavoro di Eva Jablonka e Marion J. Lamb, Evolution in Four Dimensions (2005) che propongono una teoria della variazione genetica in cui le mutazioni sarebbero il risultato dell’interpretazione di eventi ambientali imprevedibili da parte dell’organismo la cui sopravvivenza sarebbe in pericolo. Attraverso questo confronto, intendo mostrare che lo studio delle “mutazioni interpretative” come reazioni a eventi ambientali imprevedibili può essere utile per interpretare il tema derridiano dell’ “evento” e riarticolarlo in relazione ai cambiamenti ambientali radicali che l’umanità si trova ad affrontare.
Epigenetica: un'interpretazione decostruttiva per affrontare la crisi ecologica.
FRANCESCO VITALE
2023-01-01
Abstract
In Biodeconstruction (2018) ho sostenuto che nel seminario La vita la morte (1975-76), il filosofo franco-algerino Jacques Derrida avrebbe anticipato i più recenti sviluppi dell’epigenetica, un campo in cui il dogma del determinismo genetico viene radicalmente messo in discussione rilevando l’influenza dell’ambiente nella produzione di mutazioni nel programma genetico, in particolare laddove una popolazione genetica si trova ad affrontare un cambiamento radicale delle condizioni ambientali, ciò che propongo di chiamare “un evento ecologico”. Vorrei esplorare il confronto tra la decostruzione derridiana del determinismo genetico e le elaborazioni teoriche dell’epigenetica, facendo riferimento al lavoro di Eva Jablonka e Marion J. Lamb, Evolution in Four Dimensions (2005) che propongono una teoria della variazione genetica in cui le mutazioni sarebbero il risultato dell’interpretazione di eventi ambientali imprevedibili da parte dell’organismo la cui sopravvivenza sarebbe in pericolo. Attraverso questo confronto, intendo mostrare che lo studio delle “mutazioni interpretative” come reazioni a eventi ambientali imprevedibili può essere utile per interpretare il tema derridiano dell’ “evento” e riarticolarlo in relazione ai cambiamenti ambientali radicali che l’umanità si trova ad affrontare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.