Starting in the 1340s, the Crown of Aragon strengthened its position in the Western Mediterranean by absorbing the Kingdom of Majorca (1343), reincorporating the realm of Sicily (1392) and securing its control over constantly rebellious Sardinia (1420). To govern those territories, which were distant from the royal court and separated by sea, the kings of Aragon developed a pervasive information strategy that facilitated the retrieval of data from their archives and the transformation of that data into useful knowledge that kept them informed about the three islands’ administration. The monarchs developed regional series of registers specifically dedicated to Majorca, Sardinia and Sicily in which orders and ordinances pertaining to the islands were recorded and they created or strengthened territorial archives for preserving records and accounts produced in the localities. They also relied on a network of accountable officers and informants who updated them via official and unofficial letters and, finally, they gathered intelligence using envoys who travelled continuously across the Mediterranean to inform the Crown on a vast range of affairs pertaining to the islands. This essay explores these topics during the long fourteenth century, using the records and correspondence preserved in various archives of the Catalan-Aragonese world and emphasizing the role of both the written word and oral communication for ruling a late-medieval composite polity like the Crown of Aragon.
A partire dagli anni '40 del Trecento, la Corona d'Aragona rafforzò la propria posizione nel Mediterraneo occidentale, assorbendo, prima, il regno di Maiorca nel 1343 e reincorporando poi la Sicilia nel 1392. Successivamente, nel 1420, si riusiva finalmente a completare la conquista della Sardegna, che, per tutto il secolo XIV era stata attraverdata da continue tensioni politiche e ribellioni contro la Corona aragonese. Per esercitare il governo su questi territori, che erano geograficamente distanti dalla sede della corte regia di Barcellona e separati da spazi di mare, i re d'Aragona svilupparono una stretegia informativa contrassegnata da un'eccezionale pervasività, che consentiva alla Corona di di recuperare agevolmente informazioni dagli archivi delle sue dominazioni, trasformando poi quelle stesse informazioni in conoscenza utile per tenersi informati sull'amministrazione delle tre grandi isole mediterranee sotto il loro controllo ed esercitare così la loro stessa autorità. A tale scopo, i sovrani, da una parte, promossero l'elaborazione di serie di registri regionali, dedicate specificatamente ai regni di Maiorca, Sardegna e Sicilia, nelle quali vi si trascrivevano disposizioni, mandati e ordinanze che concernevano la loro amministrazione. Dall'altro lato, si elaborò una strategia archivistica volta alla creazione o al rafforzamento di depositi documentari nei quali conservare registri, conti e altre scritture prodotte a livello locale. Inoltre, per esercitare il loro potere a distanza e tenersi informati sui loro regni insulari, i re d'Aragona si affidarono a una rete di ufficiali e di informatori che li tenevano aggiornati sia mediante canali ufficiali, sia attraverso corrispondenza ufficiosa. La documentazione superstite attesta evidentemente l'azione di questi ufficiali e informatori che viaggiavano continuamente per il Mediterraneo, spesso presentandosi personalmente presso la corte regia, allo scopo di condividere con i loro sovrani un'ampia e variegata gamma di informazioni politiche, finanziarie e amministrative concernenti i regni di Maiorca, Sardegna e Sicilia. Questo saggio discute in maniera approfondita tali e altre questioni nel corso del lungo Trecento, servendosi dei registri e della corrispondenza, conservata nei doversi archivi della Corona d'Aragona - a Barcellona, come a Cagliari, Palermo e Palma di Maiorca - esaminando non solamente il ruolo della parola scritta, ma anche della comunicazione orale, come strumenti cruciali per il governo di una monarchia composita come la Corona d'Aragona tardomedievale, discutendo pure se e fino a che punto la disinformazione poteva influenzare le decisioni dei sovrani.
“We want to know and be clearly informed”. Official records, unofficial correspondence, and oral communication in the fourteenth-century Crown of Aragon (Majorca, Sardinia, Sicily)
Alessandro Silvestri
2023-01-01
Abstract
Starting in the 1340s, the Crown of Aragon strengthened its position in the Western Mediterranean by absorbing the Kingdom of Majorca (1343), reincorporating the realm of Sicily (1392) and securing its control over constantly rebellious Sardinia (1420). To govern those territories, which were distant from the royal court and separated by sea, the kings of Aragon developed a pervasive information strategy that facilitated the retrieval of data from their archives and the transformation of that data into useful knowledge that kept them informed about the three islands’ administration. The monarchs developed regional series of registers specifically dedicated to Majorca, Sardinia and Sicily in which orders and ordinances pertaining to the islands were recorded and they created or strengthened territorial archives for preserving records and accounts produced in the localities. They also relied on a network of accountable officers and informants who updated them via official and unofficial letters and, finally, they gathered intelligence using envoys who travelled continuously across the Mediterranean to inform the Crown on a vast range of affairs pertaining to the islands. This essay explores these topics during the long fourteenth century, using the records and correspondence preserved in various archives of the Catalan-Aragonese world and emphasizing the role of both the written word and oral communication for ruling a late-medieval composite polity like the Crown of Aragon.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.