Il saggio si basa su un nuovo progetto interdisciplinare e multilingue che analizza interviste a giovani con una storia internazionale in Germania, in cui vengono chieste le loro esperienze (come percepiscono la situazione lavorativa e scolastica, il mercato immobiliare, il modo in cui le autorità si rapportano con loro e l'opportunità di incontrare nuove persone). Il progetto intende identificare e analizzare i fenomeni linguistici nelle interviste con i giovani, che riassumeremo sotto il titolo “lingua o grammatica dell'appartenenza” (Meinhof/Galasiński 2005), concentrandoci sui modi in cui la lingua utilizzata è coinvolta nella costruzione e nell'affermazione di identità multiple che si sovrappongono, si sfidano o si completano a vicenda. Infatti, la diversità e il movimento, e inoltre l'attraversamento del confine tra Paesi, lingue e culture sono particolarmente considerati nelle interviste ai giovani che vivono l'esperienza della migrazione e si esprimono in una lingua diversa da quella materna. Grazie al riferimento alle esperienze interculturali e ai concetti degli studi interculturali tedeschi, questi testi rappresentano quindi un materiale interessante per gli studi interdisciplinari che esaminano in particolare la lingua. I primi riferimenti teorici si trovano in Wodak et al. (1999) che nei loro studi concentrano l'attenzione sul lessico e sulla sintassi per estrapolare la costruzione di “unità, differenza, unicità, origine, continuità, cambiamento, autonomia, eteronomia”. Successivamente, De Fina (2003) si è concentrata sugli aspetti narrativi utilizzati per costruire l'identità. Tuttavia, sia lo studio di Wodak et al. che quello di De Fina mancano di sistematicità e completezza per l'indagine del discorso identitario. Il linguaggio utilizzato dai parlanti presi in esame permette loro di posizionarsi come membri di un certo gruppo con cui si identificano discorsivamente, per cui nel saggio i riferimenti temporali, spaziali e personali non sono separati dal contesto in cui si verificano. L'analisi del discorso è orientata al testo, che di per sé è multifunzionale e intertestuale seguendo il modello di Fairclough (1989, 1992).

Von einer „Grammatik der Zugehörigkeit”

Nicoletta Gagliardi
2023-01-01

Abstract

Il saggio si basa su un nuovo progetto interdisciplinare e multilingue che analizza interviste a giovani con una storia internazionale in Germania, in cui vengono chieste le loro esperienze (come percepiscono la situazione lavorativa e scolastica, il mercato immobiliare, il modo in cui le autorità si rapportano con loro e l'opportunità di incontrare nuove persone). Il progetto intende identificare e analizzare i fenomeni linguistici nelle interviste con i giovani, che riassumeremo sotto il titolo “lingua o grammatica dell'appartenenza” (Meinhof/Galasiński 2005), concentrandoci sui modi in cui la lingua utilizzata è coinvolta nella costruzione e nell'affermazione di identità multiple che si sovrappongono, si sfidano o si completano a vicenda. Infatti, la diversità e il movimento, e inoltre l'attraversamento del confine tra Paesi, lingue e culture sono particolarmente considerati nelle interviste ai giovani che vivono l'esperienza della migrazione e si esprimono in una lingua diversa da quella materna. Grazie al riferimento alle esperienze interculturali e ai concetti degli studi interculturali tedeschi, questi testi rappresentano quindi un materiale interessante per gli studi interdisciplinari che esaminano in particolare la lingua. I primi riferimenti teorici si trovano in Wodak et al. (1999) che nei loro studi concentrano l'attenzione sul lessico e sulla sintassi per estrapolare la costruzione di “unità, differenza, unicità, origine, continuità, cambiamento, autonomia, eteronomia”. Successivamente, De Fina (2003) si è concentrata sugli aspetti narrativi utilizzati per costruire l'identità. Tuttavia, sia lo studio di Wodak et al. che quello di De Fina mancano di sistematicità e completezza per l'indagine del discorso identitario. Il linguaggio utilizzato dai parlanti presi in esame permette loro di posizionarsi come membri di un certo gruppo con cui si identificano discorsivamente, per cui nel saggio i riferimenti temporali, spaziali e personali non sono separati dal contesto in cui si verificano. L'analisi del discorso è orientata al testo, che di per sé è multifunzionale e intertestuale seguendo il modello di Fairclough (1989, 1992).
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