According to its etymology, the concept of subversion traces a precise movement: the turning upside-down, that is, switching, reversing course. The overthrow of established paradigms periodically leaves its mark upon history, taking the form of a revolutionary act that, in turn, triggers further regenerations processes. In this framework, the subversive condition reveals its elusive nature, since it disappears in the moment of its fulfilment, hiding itself behind the curtains of every historical event. Based on these considerations, this volume aims to outline subversion as a dynamic process of our socio-cultural history, whose different forms are shaped by the dialogue between opposing subjects. In doing so, this book positions itself firmly within the new-born field of Subversion Studies, offering an interdisciplinary double gaze, that, similarly to the same concept of subversion, holds together past and present. The volume is divided into three sections: The Political – The Media – The Public, tripartition borrowed from the research carried out by Thomas Ernst - a leading exponent of Subversion Studies – whose article opens this volume. By applying this subdivision, we intend to draw attention to three different areas in which the Subversive manifests its own nature: firstly, the political negotiation between subjects and the outside world; secondly, media and their revolutionary use; and, finally, the cultural heritage and its interpreters, caught in the act of rewriting and subverting tradition.

L’idea di sovversione è un principio di movimento, segnato dall’etimo: volgere dal basso verso l’alto, ovvero cambiare di posto, invertire la rotta. Il rovesciamento dell’ordine precostituito attraversa ciclicamente la storia, manifestandosi in tutti gli ambiti della vita umana attraverso un atto rivoluzionario contingente che innesca a sua volta ulteriori processi di rigenerazione. Obiettivo di questo volume è, pertanto, quello di riconoscere e ricostruire il dialogo tra i segmenti che compongono le sovversioni della nostra storia socio-culturale, identificandone i contorni in una modalità dell’agire che fonda e sabota se stessa nello stesso momento in cui insorge. Il discorso critico interdisciplinare qui condotto si sviluppa seguendo la tripartizione proposta da Thomas Ernst nei suoi numerosi studi riguardanti il concetto di sovversione nella cornice artistico-letteraria del Novecento, giovando della sua collaborazione che è confluita nel contributo con cui si apre il volume, intitolato Subversion Studies. The Political – The Media – The Public. Tale tripartizione è stata adottata e riletta dalle curatrici alla luce dei contributi proposti dagli autori, al fine di investigare ambiti differenti in cui il sovversivo manifesta la propria natura. In tal senso è stato posto l’accento prima sul politico, ovvero sulle condizioni di negoziazione tra un soggetto e il mondo esterno, successivamente sui media, nell’accezione di supporti dall’utilizzo potenzialmente rivoluzionario e, infine, sul pubblico, vale a dire sul dialogo tra l’eredità culturale e i suoi interpreti, colti nell’atto di riscrivere e tradire l’autorità della tradizione. Il presente volume è dunque frutto di un’indagine collettiva e trova la propria collocazione all’interno dei Subversion Studies, branca del sapere di recente sviluppo. Alla base della sua composizione vi è uno sguardo duplice che tiene insieme presente e passato e che ricerca, anzitutto, la dimensione processuale insita in ogni espressione di rinnovamento.

Sottosopra: Indagine su processi di sovversione

Occhini, Beatrice
2020-01-01

Abstract

According to its etymology, the concept of subversion traces a precise movement: the turning upside-down, that is, switching, reversing course. The overthrow of established paradigms periodically leaves its mark upon history, taking the form of a revolutionary act that, in turn, triggers further regenerations processes. In this framework, the subversive condition reveals its elusive nature, since it disappears in the moment of its fulfilment, hiding itself behind the curtains of every historical event. Based on these considerations, this volume aims to outline subversion as a dynamic process of our socio-cultural history, whose different forms are shaped by the dialogue between opposing subjects. In doing so, this book positions itself firmly within the new-born field of Subversion Studies, offering an interdisciplinary double gaze, that, similarly to the same concept of subversion, holds together past and present. The volume is divided into three sections: The Political – The Media – The Public, tripartition borrowed from the research carried out by Thomas Ernst - a leading exponent of Subversion Studies – whose article opens this volume. By applying this subdivision, we intend to draw attention to three different areas in which the Subversive manifests its own nature: firstly, the political negotiation between subjects and the outside world; secondly, media and their revolutionary use; and, finally, the cultural heritage and its interpreters, caught in the act of rewriting and subverting tradition.
2020
978-88-6719-213-7
L’idea di sovversione è un principio di movimento, segnato dall’etimo: volgere dal basso verso l’alto, ovvero cambiare di posto, invertire la rotta. Il rovesciamento dell’ordine precostituito attraversa ciclicamente la storia, manifestandosi in tutti gli ambiti della vita umana attraverso un atto rivoluzionario contingente che innesca a sua volta ulteriori processi di rigenerazione. Obiettivo di questo volume è, pertanto, quello di riconoscere e ricostruire il dialogo tra i segmenti che compongono le sovversioni della nostra storia socio-culturale, identificandone i contorni in una modalità dell’agire che fonda e sabota se stessa nello stesso momento in cui insorge. Il discorso critico interdisciplinare qui condotto si sviluppa seguendo la tripartizione proposta da Thomas Ernst nei suoi numerosi studi riguardanti il concetto di sovversione nella cornice artistico-letteraria del Novecento, giovando della sua collaborazione che è confluita nel contributo con cui si apre il volume, intitolato Subversion Studies. The Political – The Media – The Public. Tale tripartizione è stata adottata e riletta dalle curatrici alla luce dei contributi proposti dagli autori, al fine di investigare ambiti differenti in cui il sovversivo manifesta la propria natura. In tal senso è stato posto l’accento prima sul politico, ovvero sulle condizioni di negoziazione tra un soggetto e il mondo esterno, successivamente sui media, nell’accezione di supporti dall’utilizzo potenzialmente rivoluzionario e, infine, sul pubblico, vale a dire sul dialogo tra l’eredità culturale e i suoi interpreti, colti nell’atto di riscrivere e tradire l’autorità della tradizione. Il presente volume è dunque frutto di un’indagine collettiva e trova la propria collocazione all’interno dei Subversion Studies, branca del sapere di recente sviluppo. Alla base della sua composizione vi è uno sguardo duplice che tiene insieme presente e passato e che ricerca, anzitutto, la dimensione processuale insita in ogni espressione di rinnovamento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4861768
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