What role did the ancient world play in the intellectual formation of Antonio Gramsci? How and to what extent did his knowledge about the Greco-Roman age influence the elaboration of his political thought? These are the questions behind this book. We must consider that Gramsci, both in his political youth militancy and in the more extensive reflection of the Prison Notebooks, often made reference to the history and literature of the Greco-Roman age. He mentioned these topics while focusing on some of the main themes he confronted himself with: the «political question of the intellectuals», the "national-popular" culture, "Caesarism" and the class consciousness of subaltern classes. Gramsci's considerations on the ancient world were usually fragmentary and unsystematic but they never constitute an end in themselves, being instead part of the more general theoretical elaboration of Antonio Gramsci. The book focuses on the following themes: the notes on the ancient world in Gramsci's early writings, the methodology and philosophy of history, the considerations on Greek and Latin languages, the origin of the non-"national-popular" feature of Italian intellectuals, "Caesarism", the origins of Christianity and the fall of the Roman empire, Greco-Roman economics and the modern debate between "primitivists" and "modernist" scholars, the ancient slavery system, and the literature and art history of ancient Greece and Rome.

Che ruolo ha avuto il mondo antico nella formazione intellettuale di Antonio Gramsci?In che modo e in che misura le sue conoscenze dell’età greco-romana hanno influito sull’elaborazione del suo pensiero politico? Sono queste le domande alla base del libro. Si consideri che Gramsci, sia durante la militanza politica giovanile, sia nella più approfondita riflessione dei Quaderni del carcere, fece spesso cenno alla storia e alla letteratura dell’età greco-romana, che menzionò a proposito di alcuni dei principali temi sui quali rifletteva: la «quistione politica degli intellettuali», la cultura nazionale-popolare, il cesarismo, la coscienza di classe dei ceti subalterni. Le considerazioni sul mondo antico in genere erano frammentarie e disorganiche, ma non erano mai fini a sé stesse e rientravano nella più generale elaborazione teorica gramsciana. Il libro si sofferma soprattutto su alcuni temi: i cenni al mondo antico degli scritti giovanili, la metodologia e la filosofia della storia, le considerazioni sul latino e sul greco, l’origine del carattere non nazionale-popolare degli intellettuali italiani, il cesarismo, le origini del cristianesimo e il crollo dell’impero, ecc.

Il mondo antico negli scritti di Antonio Gramsci

Fonzo, Erminio
2019-01-01

Abstract

What role did the ancient world play in the intellectual formation of Antonio Gramsci? How and to what extent did his knowledge about the Greco-Roman age influence the elaboration of his political thought? These are the questions behind this book. We must consider that Gramsci, both in his political youth militancy and in the more extensive reflection of the Prison Notebooks, often made reference to the history and literature of the Greco-Roman age. He mentioned these topics while focusing on some of the main themes he confronted himself with: the «political question of the intellectuals», the "national-popular" culture, "Caesarism" and the class consciousness of subaltern classes. Gramsci's considerations on the ancient world were usually fragmentary and unsystematic but they never constitute an end in themselves, being instead part of the more general theoretical elaboration of Antonio Gramsci. The book focuses on the following themes: the notes on the ancient world in Gramsci's early writings, the methodology and philosophy of history, the considerations on Greek and Latin languages, the origin of the non-"national-popular" feature of Italian intellectuals, "Caesarism", the origins of Christianity and the fall of the Roman empire, Greco-Roman economics and the modern debate between "primitivists" and "modernist" scholars, the ancient slavery system, and the literature and art history of ancient Greece and Rome.
2019
9788899509620
Che ruolo ha avuto il mondo antico nella formazione intellettuale di Antonio Gramsci?In che modo e in che misura le sue conoscenze dell’età greco-romana hanno influito sull’elaborazione del suo pensiero politico? Sono queste le domande alla base del libro. Si consideri che Gramsci, sia durante la militanza politica giovanile, sia nella più approfondita riflessione dei Quaderni del carcere, fece spesso cenno alla storia e alla letteratura dell’età greco-romana, che menzionò a proposito di alcuni dei principali temi sui quali rifletteva: la «quistione politica degli intellettuali», la cultura nazionale-popolare, il cesarismo, la coscienza di classe dei ceti subalterni. Le considerazioni sul mondo antico in genere erano frammentarie e disorganiche, ma non erano mai fini a sé stesse e rientravano nella più generale elaborazione teorica gramsciana. Il libro si sofferma soprattutto su alcuni temi: i cenni al mondo antico degli scritti giovanili, la metodologia e la filosofia della storia, le considerazioni sul latino e sul greco, l’origine del carattere non nazionale-popolare degli intellettuali italiani, il cesarismo, le origini del cristianesimo e il crollo dell’impero, ecc.
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