In the first decade of the XX century, the rising mass society enabled the development of modern forms of political communication. In Italy, some nationalists groups, mainly composed of students and other middle class members, used quite frequently violent means against their external and internal enemies: symbols of Austria-Hungary and socialists. The nationalist violence of the Giolitti Age is different, in terms of both quality and quantity, from the fascist violence after the First World War, but, under certain respects, is one of its preconditions.

Nei primi anni del Novecento, la nascente società di massa favorì lo sviluppo di forme moderne di comunicazione politica. In Italia sorsero gruppi nazionalisti, prevalentemente formati da studenti e da altri appartenenti alla borghesia, che in casi piuttosto frequenti si servirono di mezzi violenti contro i nemici esterni e interni: simboli dell’Austria-Ungheria e socialisti. La violenza nazionalista dell’età giolittiana è diversa, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, dallo squadrismo fascista del primo dopoguerra, ma, per alcuni aspetti, ne costituisce un presupposto.

Il patriottismo violento. Per una ricerca sulle origini della violenza nazionalista in Italia (1903-1915)

Erminio Fonzo
2019-01-01

Abstract

In the first decade of the XX century, the rising mass society enabled the development of modern forms of political communication. In Italy, some nationalists groups, mainly composed of students and other middle class members, used quite frequently violent means against their external and internal enemies: symbols of Austria-Hungary and socialists. The nationalist violence of the Giolitti Age is different, in terms of both quality and quantity, from the fascist violence after the First World War, but, under certain respects, is one of its preconditions.
2019
Nei primi anni del Novecento, la nascente società di massa favorì lo sviluppo di forme moderne di comunicazione politica. In Italia sorsero gruppi nazionalisti, prevalentemente formati da studenti e da altri appartenenti alla borghesia, che in casi piuttosto frequenti si servirono di mezzi violenti contro i nemici esterni e interni: simboli dell’Austria-Ungheria e socialisti. La violenza nazionalista dell’età giolittiana è diversa, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, dallo squadrismo fascista del primo dopoguerra, ma, per alcuni aspetti, ne costituisce un presupposto.
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