Composto fra il 406 e il 411 d.C., il De divinatione daemonum ha come obiettivo polemico gli oracoli e le divinazioni dei demoni del paganesimo: se è vero che nessuno ne sa “una più del diavolo”, come sentenzia il proverbio, che genere di conoscenza è quella dei demoni? Intelligenza, saggezza, profezia, prescienza, sapere pratico o semplice astuzia? Come si concilia con l’onnipotenza di Dio e in che modo si differenzia dalla sua infinita sapienza? E che rapporto ha con la morale e con la natura malvagia delle creature demoniache? Il volume, curato da Roberto Limonta, presenta una nuova traduzione del De divinatione daemonum, con l’originale latino a fronte, ed è accompagnato da un apparato introduttivo che ricostruisce il contesto storico, la struttura del testo, la sua storia editoriale e le fortune nella letteratura teologica medievale e moderna.
Sulle divinazioni dei demoni
Limonta R.
2024-01-01
Abstract
Composto fra il 406 e il 411 d.C., il De divinatione daemonum ha come obiettivo polemico gli oracoli e le divinazioni dei demoni del paganesimo: se è vero che nessuno ne sa “una più del diavolo”, come sentenzia il proverbio, che genere di conoscenza è quella dei demoni? Intelligenza, saggezza, profezia, prescienza, sapere pratico o semplice astuzia? Come si concilia con l’onnipotenza di Dio e in che modo si differenzia dalla sua infinita sapienza? E che rapporto ha con la morale e con la natura malvagia delle creature demoniache? Il volume, curato da Roberto Limonta, presenta una nuova traduzione del De divinatione daemonum, con l’originale latino a fronte, ed è accompagnato da un apparato introduttivo che ricostruisce il contesto storico, la struttura del testo, la sua storia editoriale e le fortune nella letteratura teologica medievale e moderna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.