La storia di un’idea che ha attraversato i secoli, dal mondo pagano e poi cristiano fino alle soglie dell’età contemporanea, passando per il lungo millennio medievale: l’intelligenza del diavolo, che si manifesta nella preveggenza e in capacità cognitive fuori dal comune. Ma qual è la natura di questo potere? Com’è possibile che Lucifero, principe degli angeli e sommamente sapiente, abbia peccato? E ciò significa che l’intelligenza è intrinsecamente demoniaca? Conoscenza e bontà possono convivere, e si può essere al contempo intelligenti e malvagi, o addirittura malvagi perché intelligenti? Tutti interrogativi che si raccolgono attorno alla figura teologica del diavolo e al suo “scandaloso” potere cognitivo. Una questione che si muove tra filosofia, teologia, letteratura, scienza e mito, tessendo le fila di una storia intellettuale che vede spesso come protagonisti autori e testi poco noti, ma capaci di raccogliere il testimone di auctoritas come Agostino d’Ippona e Anselmo d’Aosta, Dante e Tommaso d’Aquino, Cartesio e Voltaire.

Il demone sottile. Scienza e mito dell'intelligenza diabolica

Limonta R.
2023-01-01

Abstract

La storia di un’idea che ha attraversato i secoli, dal mondo pagano e poi cristiano fino alle soglie dell’età contemporanea, passando per il lungo millennio medievale: l’intelligenza del diavolo, che si manifesta nella preveggenza e in capacità cognitive fuori dal comune. Ma qual è la natura di questo potere? Com’è possibile che Lucifero, principe degli angeli e sommamente sapiente, abbia peccato? E ciò significa che l’intelligenza è intrinsecamente demoniaca? Conoscenza e bontà possono convivere, e si può essere al contempo intelligenti e malvagi, o addirittura malvagi perché intelligenti? Tutti interrogativi che si raccolgono attorno alla figura teologica del diavolo e al suo “scandaloso” potere cognitivo. Una questione che si muove tra filosofia, teologia, letteratura, scienza e mito, tessendo le fila di una storia intellettuale che vede spesso come protagonisti autori e testi poco noti, ma capaci di raccogliere il testimone di auctoritas come Agostino d’Ippona e Anselmo d’Aosta, Dante e Tommaso d’Aquino, Cartesio e Voltaire.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4863233
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