Dalla fine degli anni ’90 del ‘900, le migrazioni nell’area euromediterranea sono caratterizzate da un crescente tasso di morti, sofferenze e violenze evitabili se cambiassero le politiche che le governano. L’articolo proposto si confronta con i motivi di questa deriva politica ed etica, con due obiettivi. Il primo è quello di evidenziare quanto morte, violenza e sofferenze siano diventate costitutive delle migrazioni verso i confini dell’Europa. Il secondo è quello di riconoscere che esse non sono una casualità e si potrebbero scongiurare con politiche dell’immigrazione differenti, ad esempio fondate sulla concessione di visti e procedure accessibili di ingresso.
Vite sacrificate. La violenza istituzionale normalizzata verso le migrazioni nell’area euromediterranea
gennaro avallone
In corso di stampa
Abstract
Dalla fine degli anni ’90 del ‘900, le migrazioni nell’area euromediterranea sono caratterizzate da un crescente tasso di morti, sofferenze e violenze evitabili se cambiassero le politiche che le governano. L’articolo proposto si confronta con i motivi di questa deriva politica ed etica, con due obiettivi. Il primo è quello di evidenziare quanto morte, violenza e sofferenze siano diventate costitutive delle migrazioni verso i confini dell’Europa. Il secondo è quello di riconoscere che esse non sono una casualità e si potrebbero scongiurare con politiche dell’immigrazione differenti, ad esempio fondate sulla concessione di visti e procedure accessibili di ingresso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.