L’obiettivo di questo libro è quello di offrire, attraverso un approccio prioritariamente di sociologia della cultura e della comunicazione (senza disdegnare la transdisciplinarietà), risposte ad alcuni quesiti in merito alle cosiddette “guerre culturali” che costituiscono fenomeni emergenti nell’attuale società frammentata e platformizzata. Cosa si intende con cancel culture, wokismo o politically correct? Quali sono le dinamiche, le pratiche e i fenomeni che a essi si collegano e come incidono nello sviluppo e nella diffusione di nuove narrazioni? Quali sono gli effetti nelle attuali società frammentate che registrano il passaggio dalla network society alla platform society? Si tratta solo di tendenze alla moda o rappresentano una seria minaccia allo sviluppo democratico dell’umanità? L’obiettivo che si nasconde dietro le “guerre culturali” è, evidentemente, la creazione di un nuovo “quadro egemonico” del pensiero che darà forma e controllerà i nuovi paradigmi socioculturali e, di conseguenza, i nuovi modelli politicoeconomici. Le “guerre culturali” analizzate nel libro, si inseriscono in questo scenario in cui non solo è importante considerare la figurazione delle relazionalità identitarie e sociali che si sviluppano con e attraverso le nuove tecnologie, ma anche riflettere sul fatto che una coscientizzazione e una maggiore consapevolezza sui fenomeni, che si compiono nelle attuali società, nonchè sulle loro conseguenze ed effetti sulle democrazie, è l’unico strumento di difesa e di “contro-bilanciamento”. A fronte dell’ancora scarsa consapevolezza su queste tematiche, il percorso analitico critico che si presenta, si snoda attraverso una rinnovata correlazione tra i concetti di cultura, potere e politica all’interno dello spazio sociale. Esso intende offrire al lettore elementi e ipotesi per ripensare gli attuali paradigmi culturali e sottolineare che l’esigenza di immaginare e costruire “un altro mondo possibile” non è né un’utopia né un’ideologia, ma un progetto non ancora realizzato. Ciò è ineludibile se non si vuole passare dalle “guerre culturali” (ancora confinate entro i limiti dei singoli stati) alla “guerra globale” di cui le prime sono senz’altro un’avvisaglia pericolosa.

Guerre culturali e società frammentata. Dalla cancel culture al woke capitalism

Emiliana, Mangone
;
Lucia, Picarella
2024

Abstract

L’obiettivo di questo libro è quello di offrire, attraverso un approccio prioritariamente di sociologia della cultura e della comunicazione (senza disdegnare la transdisciplinarietà), risposte ad alcuni quesiti in merito alle cosiddette “guerre culturali” che costituiscono fenomeni emergenti nell’attuale società frammentata e platformizzata. Cosa si intende con cancel culture, wokismo o politically correct? Quali sono le dinamiche, le pratiche e i fenomeni che a essi si collegano e come incidono nello sviluppo e nella diffusione di nuove narrazioni? Quali sono gli effetti nelle attuali società frammentate che registrano il passaggio dalla network society alla platform society? Si tratta solo di tendenze alla moda o rappresentano una seria minaccia allo sviluppo democratico dell’umanità? L’obiettivo che si nasconde dietro le “guerre culturali” è, evidentemente, la creazione di un nuovo “quadro egemonico” del pensiero che darà forma e controllerà i nuovi paradigmi socioculturali e, di conseguenza, i nuovi modelli politicoeconomici. Le “guerre culturali” analizzate nel libro, si inseriscono in questo scenario in cui non solo è importante considerare la figurazione delle relazionalità identitarie e sociali che si sviluppano con e attraverso le nuove tecnologie, ma anche riflettere sul fatto che una coscientizzazione e una maggiore consapevolezza sui fenomeni, che si compiono nelle attuali società, nonchè sulle loro conseguenze ed effetti sulle democrazie, è l’unico strumento di difesa e di “contro-bilanciamento”. A fronte dell’ancora scarsa consapevolezza su queste tematiche, il percorso analitico critico che si presenta, si snoda attraverso una rinnovata correlazione tra i concetti di cultura, potere e politica all’interno dello spazio sociale. Esso intende offrire al lettore elementi e ipotesi per ripensare gli attuali paradigmi culturali e sottolineare che l’esigenza di immaginare e costruire “un altro mondo possibile” non è né un’utopia né un’ideologia, ma un progetto non ancora realizzato. Ciò è ineludibile se non si vuole passare dalle “guerre culturali” (ancora confinate entro i limiti dei singoli stati) alla “guerra globale” di cui le prime sono senz’altro un’avvisaglia pericolosa.
2024
979-12-81068-45-2
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