Figura dalla storia dogmatica alquanto controversa, la presupposizione è tornata prepotentemente all’attenzione degli studiosi all’indomani delle note vicende pandemiche quale possibile categoria in grado di spiegare l’impossibilità, generata dai provvedimenti emergenziali, di adempiere le obbligazioni contrattuali. La scelta del legislatore di negarle il crisma della giuridicità, elevandola a vero e proprio istituto, rende, tuttavia, ancora oggi complesso il suo inquadramento e la sua riconducibilità all’ambito delle sopravvenienze tipiche, con le quali sembra, in verità, presentare più di un punto di contatto, tant’è che a lungo si è ritenuto di poterne rinvenire la disciplina nel dettato dell’art. 1467 c.c. Il saggio, in quest’ottica, si prefigge di indagarne in chiave critica i contenuti nell’intento di definirne il reale ambito applicativo.
La rilevanza dell'assenza ipotetica della volizione: la presupposizione da formula magica ad istituto del diritto vivente
Gelsomina Salito
2024
Abstract
Figura dalla storia dogmatica alquanto controversa, la presupposizione è tornata prepotentemente all’attenzione degli studiosi all’indomani delle note vicende pandemiche quale possibile categoria in grado di spiegare l’impossibilità, generata dai provvedimenti emergenziali, di adempiere le obbligazioni contrattuali. La scelta del legislatore di negarle il crisma della giuridicità, elevandola a vero e proprio istituto, rende, tuttavia, ancora oggi complesso il suo inquadramento e la sua riconducibilità all’ambito delle sopravvenienze tipiche, con le quali sembra, in verità, presentare più di un punto di contatto, tant’è che a lungo si è ritenuto di poterne rinvenire la disciplina nel dettato dell’art. 1467 c.c. Il saggio, in quest’ottica, si prefigge di indagarne in chiave critica i contenuti nell’intento di definirne il reale ambito applicativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.