Nel 1929 Walter F. Otto pubblicava Gli dèi della Grecia, sua opera più importante e testo fondamentale per i successivi studi mitografici novecenteschi. Quello di Otto non è stato semplicemente uno studio sul mito, ma anche un’indagine sull’antropologia culturale del mondo greco: nel secondo capitolo del volume, Religione e mito dell’epoca arcaica, per esempio, si delineano i contorni di una società pre-omerica dominata dalla dèa Terra e dalle forme materne, in un tempo precedente gli dèi Olimpici e la conseguente affermazione della concezione virile dell’esistenza. L’immagine di questo momento di transizione delineato dal filologo tedesco sembra essere di ispirazione all’opera più famosa di Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957), nella quale il grande Ovario della terra – metafora del femminino – viene profondamente minacciato dalle pulsioni priapesche che animano l’universo. L’obiettivo di questa comunicazione è quindi sottolineare, attraverso l’analisi di alcuni passi del romanzo dell’Ingegnere, come le suggestioni mitico-antropologiche suggerite da Gli dèi della Grecia siano alla base della costruzione di un mondo arcaico che continua, secondo Gadda, a riflettersi nella contemporaneità.
L'antropologia del mondo antico di Carlo Emilio Gadda. La lezione di Walter F. Otto in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
Giovanni Genna
2021-01-01
Abstract
Nel 1929 Walter F. Otto pubblicava Gli dèi della Grecia, sua opera più importante e testo fondamentale per i successivi studi mitografici novecenteschi. Quello di Otto non è stato semplicemente uno studio sul mito, ma anche un’indagine sull’antropologia culturale del mondo greco: nel secondo capitolo del volume, Religione e mito dell’epoca arcaica, per esempio, si delineano i contorni di una società pre-omerica dominata dalla dèa Terra e dalle forme materne, in un tempo precedente gli dèi Olimpici e la conseguente affermazione della concezione virile dell’esistenza. L’immagine di questo momento di transizione delineato dal filologo tedesco sembra essere di ispirazione all’opera più famosa di Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957), nella quale il grande Ovario della terra – metafora del femminino – viene profondamente minacciato dalle pulsioni priapesche che animano l’universo. L’obiettivo di questa comunicazione è quindi sottolineare, attraverso l’analisi di alcuni passi del romanzo dell’Ingegnere, come le suggestioni mitico-antropologiche suggerite da Gli dèi della Grecia siano alla base della costruzione di un mondo arcaico che continua, secondo Gadda, a riflettersi nella contemporaneità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.