Le pagine di questo testo scaturiscono dagli esiti del Seminario internazionale “Moving cross the Borders”, tenutosi presso l’Università di Salerno il 6 e 7 giugno 2024. I contributi qui raccolti si propongono di esplorare le questioni relative all’interconnessione tra le discipline nei campi dell’architettura, della costruzione, del patrimonio, dell’urbanistica e del paesaggio, attraverso esperienze di ricerca, lavori e progetti condotti da ricercatori universitari in Italia e all’estero. Il Volume è pensato come una piattaforma per presentare proposte di ricerca, metodologie e strumenti innovativi, favorendo l’ibridazione di vari ambiti disciplinari come la progettazione architettonica, l’architettura tecnica, la pianificazione urbana sostenibile, la conservazione del patrimonio, la modellazione digitale, l’uso dell’intelligenza artificiale in architettura, le sfide poste dal cambiamento climatico, ecc. Questo approccio interdisciplinare è fondamentale per il progresso scientifico. Infatti, l’attuale ambiente di ricerca è caratterizzato dal paradigma di tripla “i”: internazionale, interdisciplinare e intersettoriale. Il settore della ricerca è, infatti, sempre più connotato da reti di collaborazione stabili, in cui far crescere i giovani studiosi e sviluppare competenze le cui ricadute non siano solo accademiche, ma tali da incidere virtuosamente nei molteplici e variegati contesti di dimensione internazionale, nazionale o regionale. Per ottenere alti livelli di produzione scientifica e di successo lavorativo è necessario creare un ambiente favorevole alla formazione, allo studio, alla crescita e allo scambio di competenze di ricerca, sviluppo, trasferimento, unione dei “prodotti della conoscenza”. Da questo punto di vista, i ricercatori diventano protagonisti della vita accademica, potendo condurre progetti con ampie ricadute scientifiche, raggiungendo ottimi livelli di soddisfazione personale anche grazie alla crescita del senso di appartenenza ad un’Istituzione necessaria «alla trasformazione sociale, culturale ed economica del paese […], di quell’intangibile capitale sociale di fiducia e appartenenza che agevola la coesione delle collettività» (150 di Economia Italiana, Banca d’Italia, Roma, 12 ottobre 2011). Si pone, quindi, la necessità di orientare la ricerca accademica verso obiettivi di qualità e innovazione dei contenuti, di superamento delle nette divisioni settoriali (pur mantenendo una propria chiara identità), di trasferimento più efficace delle conoscenze e competenze acquisite e di soddisfacimento che i contesti globali ad alta intensità di conoscenza richiedono.
L’IDEALE DI ARTIFEX VITRUVIANO PER SUPERARE I CONFINI E LE BARRIERE
Pasquale Cucco;Felice De Silva;Luisa Smeragliuolo Perrotta;Michele Grimaldi;Carla Ferreyra;Sara Antinozzi
2024-01-01
Abstract
Le pagine di questo testo scaturiscono dagli esiti del Seminario internazionale “Moving cross the Borders”, tenutosi presso l’Università di Salerno il 6 e 7 giugno 2024. I contributi qui raccolti si propongono di esplorare le questioni relative all’interconnessione tra le discipline nei campi dell’architettura, della costruzione, del patrimonio, dell’urbanistica e del paesaggio, attraverso esperienze di ricerca, lavori e progetti condotti da ricercatori universitari in Italia e all’estero. Il Volume è pensato come una piattaforma per presentare proposte di ricerca, metodologie e strumenti innovativi, favorendo l’ibridazione di vari ambiti disciplinari come la progettazione architettonica, l’architettura tecnica, la pianificazione urbana sostenibile, la conservazione del patrimonio, la modellazione digitale, l’uso dell’intelligenza artificiale in architettura, le sfide poste dal cambiamento climatico, ecc. Questo approccio interdisciplinare è fondamentale per il progresso scientifico. Infatti, l’attuale ambiente di ricerca è caratterizzato dal paradigma di tripla “i”: internazionale, interdisciplinare e intersettoriale. Il settore della ricerca è, infatti, sempre più connotato da reti di collaborazione stabili, in cui far crescere i giovani studiosi e sviluppare competenze le cui ricadute non siano solo accademiche, ma tali da incidere virtuosamente nei molteplici e variegati contesti di dimensione internazionale, nazionale o regionale. Per ottenere alti livelli di produzione scientifica e di successo lavorativo è necessario creare un ambiente favorevole alla formazione, allo studio, alla crescita e allo scambio di competenze di ricerca, sviluppo, trasferimento, unione dei “prodotti della conoscenza”. Da questo punto di vista, i ricercatori diventano protagonisti della vita accademica, potendo condurre progetti con ampie ricadute scientifiche, raggiungendo ottimi livelli di soddisfazione personale anche grazie alla crescita del senso di appartenenza ad un’Istituzione necessaria «alla trasformazione sociale, culturale ed economica del paese […], di quell’intangibile capitale sociale di fiducia e appartenenza che agevola la coesione delle collettività» (150 di Economia Italiana, Banca d’Italia, Roma, 12 ottobre 2011). Si pone, quindi, la necessità di orientare la ricerca accademica verso obiettivi di qualità e innovazione dei contenuti, di superamento delle nette divisioni settoriali (pur mantenendo una propria chiara identità), di trasferimento più efficace delle conoscenze e competenze acquisite e di soddisfacimento che i contesti globali ad alta intensità di conoscenza richiedono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.