Questa storia della Campania si iscrive nell’architettura delle storie regionali per la collana del Ministero della Cultura. I saggi che si pubblicano rispondono a due motivazioni principali. La prima individua ed interpreta, per la prima volta in Italia, su grande scala ed in modo articolato, due direttive dell’UNESCO: la Convenzione europea del paesaggio, (Firenze 20 ottobre 2000) e la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, (Parigi 17 ottobre 2003) recepite nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, emanato dal suddetto Ministero di Beni Culturali italiano, con Decreto Legislativo 22.1.2004 n. 41. Tutti i saggi pubblicati, con una prospettiva di lungo periodo, vanno a declinare, da diversi punti di vista scientifici (le città nelle province, il territorio, le forme di protoindustria e di industria, la dieta mediterranea, la storia della musica, del teatro, del cinema, la formazione dell’identità attraverso la lettura della percezione dei viaggiatori stranieri, i circuiti della santità, la pazzia, le forme di controllo dei “diversi”, ed il ruolo dei manicomi), le due direttive dell’UNESCO. La seconda motivazione riguarda l’intenzione di realizzare un’opera che analizzi il territorio regionale in una dimensione europea applicabile ai paesi dell’Unione e che indaghi sulla conciliabilità tra le particolarità regionali ed i nuovi elementi comuni dell’identità europea. Una storia costruita, dunque, con la prospettiva di studiare il paesaggio come bene culturale, cioè come una nuova endiadi che unisce elementi materiali ed immateriali, e che, attraverso la sua lettura, reca un contributo decisivo alla costruzione dell’identità regionale.
La Campania. Un profilo per i beni culturali
Giuseppe Cirillo;Maria Anna Noto;Giulio Sodano
2024-01-01
Abstract
Questa storia della Campania si iscrive nell’architettura delle storie regionali per la collana del Ministero della Cultura. I saggi che si pubblicano rispondono a due motivazioni principali. La prima individua ed interpreta, per la prima volta in Italia, su grande scala ed in modo articolato, due direttive dell’UNESCO: la Convenzione europea del paesaggio, (Firenze 20 ottobre 2000) e la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, (Parigi 17 ottobre 2003) recepite nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, emanato dal suddetto Ministero di Beni Culturali italiano, con Decreto Legislativo 22.1.2004 n. 41. Tutti i saggi pubblicati, con una prospettiva di lungo periodo, vanno a declinare, da diversi punti di vista scientifici (le città nelle province, il territorio, le forme di protoindustria e di industria, la dieta mediterranea, la storia della musica, del teatro, del cinema, la formazione dell’identità attraverso la lettura della percezione dei viaggiatori stranieri, i circuiti della santità, la pazzia, le forme di controllo dei “diversi”, ed il ruolo dei manicomi), le due direttive dell’UNESCO. La seconda motivazione riguarda l’intenzione di realizzare un’opera che analizzi il territorio regionale in una dimensione europea applicabile ai paesi dell’Unione e che indaghi sulla conciliabilità tra le particolarità regionali ed i nuovi elementi comuni dell’identità europea. Una storia costruita, dunque, con la prospettiva di studiare il paesaggio come bene culturale, cioè come una nuova endiadi che unisce elementi materiali ed immateriali, e che, attraverso la sua lettura, reca un contributo decisivo alla costruzione dell’identità regionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.