Un’analisi funzionale e non meramente strutturale della compensazione e dei suoi indefettibili presupposti operativi – la dualità e la reciprocità ‒ disvela la sua capacità di soddisfare non solamente un’esigenza di economicità degli adempimenti, ma anche e soprattutto una funzione di autotutela come garanzia per la parte più solerte contro l’inadempimento della controparte. Lo studio sottopone a revisione critica le ricostruzioni basate sull’automatismo del fenomeno compensativo, dimostrando invece come la produzione dell’effetto estintivo-corrispettivo ‒ satisfattorio, ma non solutorio ‒ risponda all’esigenza di dare piena attuazione agli interessi sostanziali che conformano il rapporto obbligatorio, valorizzando il ruolo dell’autonomia delle parti. Ne deriva la necessità di rileggere i rapporti tra autonomia negoziale ed autotutela, laddove la prima opera in funzione di regolamentazione ma anche di protezione ed attuazione degli interessi dedotti nel concreto rapporto obbligatorio, e la seconda ‒ disancorata dal tradizionale potere di diritto potestativo e dalla veste di “eccezionalità” ‒ può ben operare attraverso forme convenzionali. La funzione di autotutela della compensazione è evidenziata in due forme operative di più recente emersione, la compensazione nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria e la compensazione in àmbito fallimentare, avvalorando l’idoneità dell’istituto in esame ad un’applicazione in chiave evolutiva, capace di adeguare i suoi tratti identificativi alla complessità del contesto teleologico nel quale sempre più spesso è destinato ad operare.
COMPENSAZIONE E AUTOTUTELA
ELENA BELMONTE
2023-01-01
Abstract
Un’analisi funzionale e non meramente strutturale della compensazione e dei suoi indefettibili presupposti operativi – la dualità e la reciprocità ‒ disvela la sua capacità di soddisfare non solamente un’esigenza di economicità degli adempimenti, ma anche e soprattutto una funzione di autotutela come garanzia per la parte più solerte contro l’inadempimento della controparte. Lo studio sottopone a revisione critica le ricostruzioni basate sull’automatismo del fenomeno compensativo, dimostrando invece come la produzione dell’effetto estintivo-corrispettivo ‒ satisfattorio, ma non solutorio ‒ risponda all’esigenza di dare piena attuazione agli interessi sostanziali che conformano il rapporto obbligatorio, valorizzando il ruolo dell’autonomia delle parti. Ne deriva la necessità di rileggere i rapporti tra autonomia negoziale ed autotutela, laddove la prima opera in funzione di regolamentazione ma anche di protezione ed attuazione degli interessi dedotti nel concreto rapporto obbligatorio, e la seconda ‒ disancorata dal tradizionale potere di diritto potestativo e dalla veste di “eccezionalità” ‒ può ben operare attraverso forme convenzionali. La funzione di autotutela della compensazione è evidenziata in due forme operative di più recente emersione, la compensazione nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria e la compensazione in àmbito fallimentare, avvalorando l’idoneità dell’istituto in esame ad un’applicazione in chiave evolutiva, capace di adeguare i suoi tratti identificativi alla complessità del contesto teleologico nel quale sempre più spesso è destinato ad operare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.