Nelle strutture manicomiali, già nel corso del XIX secolo si era sviluppato un interesse per l’arte come terapia per i pazienti con problemi mentali. La nuova psichiatria utilizzò l’attività artistico-artigianale per la loro riabilitazione, in contrasto con la logica repressiva degli istituti all’epoca vigenti. Il grande cambiamento, dall’ospedale psichiatrico tradizionale ad una struttura moderna che non solo cura il malato, ma tenta la sua integrazione nella società, nasce dai nuovi ruoli svolti dai suoi protagonisti: medici, infermieri e dallo stesso malato. L’archivio con i suoi documenti ci offre indubbiamente, la possibilità di entrare nelle istituzioni, recuperare le esperienze reali che rivivono attraverso la memoria, i comportamenti, le rappresentazioni, i sentimenti ed i loro valori dimenticati dalla società.

Arte, follia e documenti negli archivi dei manicomi in Toscana

Elisabetta Angrisano
2025

Abstract

Nelle strutture manicomiali, già nel corso del XIX secolo si era sviluppato un interesse per l’arte come terapia per i pazienti con problemi mentali. La nuova psichiatria utilizzò l’attività artistico-artigianale per la loro riabilitazione, in contrasto con la logica repressiva degli istituti all’epoca vigenti. Il grande cambiamento, dall’ospedale psichiatrico tradizionale ad una struttura moderna che non solo cura il malato, ma tenta la sua integrazione nella società, nasce dai nuovi ruoli svolti dai suoi protagonisti: medici, infermieri e dallo stesso malato. L’archivio con i suoi documenti ci offre indubbiamente, la possibilità di entrare nelle istituzioni, recuperare le esperienze reali che rivivono attraverso la memoria, i comportamenti, le rappresentazioni, i sentimenti ed i loro valori dimenticati dalla società.
2025
1256080640
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